venerdì 27 maggio 2022
Cresce anche il numero di donatori (+5%). Il presidente Briola: «Con la solidarietà abbiamo contenuto gli effetti della pandemia»
Sangue, le donazioni tornano a crescere dopo 10 anni: «Una risorsa»
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Dopo un decennio, per la prima volta donazioni e numero di soci donatori registrano un incremento rispetto all’anno precedente: nel 2021, le prime sono state circa il 3% in più del 2020, pari a un milione e 980.132, i secondi segnano una crescita di 5 punti percentuali, ovvero un milione e 248.145. I dati, per nulla scontati visto che si riferiscono tempi segnati dal Covid-19, sono emersi dall’Assemblea generale numero 88 del-l’Avis, che si è conclusa domenica scorsa a Perugia.

Risultati che mostrano «l’effetto dello straordinario impegno dei nostri donatori e volontari, grazie al quale siamo riusciti ad assicurare scorte di emocomponenti e terapie salvavita ai pazienti cronici. Lo spirito di dedizione, cittadinanza attiva e solidarietà di ciascuno ha permesso non solo ad Avis, ma all’intero sistema sanitario italiano, di contenere gli effetti della pandemia, aggravati ulteriormente dalle tante fake news diffuse soprattutto in concomitanza dell’avvio della campagna vaccinale» ha sottolineato Gianpietro Briola, presidente dell’Associazione volontari italiani del sangue, che conta 3.359 sedi spalmate sul territorio nazionale. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, impegnato a sua volta come donatore, ha rimarcato: «Donatori e cittadini hanno risposto presente durante la pandemia, partecipando alla campagna vaccinale e consentendo il graduale ritorno alla normalità. I numeri registrati da Avis danno la dimensione di quanto sia straordinario il supporto fornito alla nostra collettività. Il ministero si impegna a tutelare la gratuità del dono e della raccolta di sangue e plasma».

Un punto su cui aveva insistito Briola, quello della «necessità di preservare il valore gratuito della donazione in un contesto, come quello di alcuni Paesi europei, dove si sono fatte strada forme di retribuzione e rimborso nei confronti dei donatori che non possiamo assolutamente accettare. Tutelare il dono significa vietarne non solo la retribuzione, ma anche il rimborso tramite forme promozionali che puntano a mercificare un gesto nobile dal profondo valore etico, umano e sociale. Se ciò accadesse sarebbe leso l’impianto del sistema italiano, basato sulla gratuità della donazione e sulla natura esclusivamente pubblica o associata della raccolta. Il ruolo di Avis come garante del dono volontario, anonimo, periodico, responsabile, associato e soprattutto gratuito è più che mai imprescindibile».

Quindi i donatori «rappresentano una risorsa insostituibile» ha ribadito il presidente, ricordando che questo sarà il tema al cuore delle iniziative in programma per la prossima Giornata mondiale del donatore di sangue, il prossimo 14 giugno. All’assemblea sono arrivati tramite lettera il plauso di stima e il sostegno del capo dello Stato Sergio Mattarella, insieme al saluto del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti: «La vostra opera è azione concreta che rifiuta la cultura dello scarto e dell’egoismo, in uno stretto legame che c’è tra la donazione e la vita di Cristo».

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