venerdì 21 dicembre 2012
Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto con cui rimette in libertà il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, commutando la condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione in sanzione pecuniaria.​ La Procura generale di Milano aveva dato parere contrario.
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Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto con cui rimette in libertà il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, commutando la condanna a 14 mesi di reclusione per diffamazione in sanzione pecuniaria.
Lo ha reso noto un comunicato del Quirinale.
Sempre il Quirinale precisa che "Con il provvedimento di commutazione della pena detentiva" in pena pecuniaria per Alessandro Sallusti, "il Presidente della Repubblica ha inteso ovviare a una contingente situazione di evidente delicatezza, anche nell'intento di sollecitare, nelle istituzioni e nella società, una riflessione sull'esigenza di pervenire a una disciplina più equilibrata ed efficace dei reati di diffamazione a mezzo stampa".
Nei giorni scorsi, il deputato Ignazio La Russa aveva presentato richiesta di grazia.
A favore del provvedimento si era espressa il ministro della Giustizia Paola Severio, mentre la procura generale di Milano oggi aveva dato parere contrario.
Sallusti stava scontando ai domiciliari, pur se non richiesti, una condanna a 14 mesi di carcere per diffamazione. Ora la pena ancora da espiare è stata trasformata in una pecuniaria di 15.532 euro.
"Ringrazio Napolitano. Accetto la grazia, precedente. Deve valere per tutti i giornalisti, chiara indicazione a magistratura e politica", ha commentato il giornalista a caldo su Twitter.
​La Procura generale di Milano ha dato parere negativo alla concessione della grazia chiesta da un gruppo di parlamentari al presidente della Repubblica per Alessandro Sallusti, che sta scontando ai domiciliari la condanna definitiva a 14 mesi per diffamazione. Il parere non è vincolante.
 
 
 
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