giovedì 17 aprile 2025
Slitta la proposta di legge che dedicherebbe il 17 giugno alle vittime degli errori giudiziari: protestano la figlia Gaia e Faraone (Iv) primo firmatario. La maggioranza: no a tensioni con le toghe
Enzo Tortora

Enzo Tortora - Mondadori Portfolio/Archivio Tv Sorrisi E Canzoni

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«Dalla maggioranza un vero e proprio cambio merce sulla pelle delle persone. Le vittime di errori giudiziari sono stati sacrificati da Meloni sull'altare di un provvedimento sulla giustizia pasticciato», è la reazione sui social del vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone - primo firmatario della proposta di legge per istituire la Giornata Enzo Tortora per le vittime degli errori giudiziari -, alla notizia del rinvio sul Pdl che istituirebbe il 17 giugno come giornata dedicata al tema.

Per Faraone «non si capisce bene per quale motivo, per approvare la riforma presentata in Parlamento dal ministro Nordio (quella sulla giustizia ndr), si debba buttare a mare la Giornata Enzo Tortora. Come sempre nelle maggioranza Meloni, comandano i giustizialisti». I dubbi e timori, soprattutto di Iv, su un avanzamento della proposta erano emersi già ieri durante la discussione alla Camera. Il testo, il cui esame è stato avviato a ottobre 2024, è approdato in Assemblea, come spiegato dal presidente della commissione Giustizia Ciro Maschio, senza il mandato al relatore. «La commissione ha concluso i lavori senza procedere all'esame degli emendamenti, senza acquisire i pareri delle Commissioni consultive e, quindi, ovviamente, senza poter conferire il mandato ai relatori. Questo è quanto avvenuto nei lavori della Commissione» e, quindi toccava all'Aula decidere come procedere, ha spiegato ieri Maschio.

Per il deputato di Forza Italia, Enrico Costa, «è una proposta sacrosanta perché sono migliaia le vittime degli errori giudiziari. Nonostante i partiti di maggioranza si siano detti abbastanza favorevoli alla Giornata - ma con dei distinguo - secondo Roberto Giachetti (Iv), l'obiettivo della maggioranza era di «affossare il provvedimento». Sul testo pesa infatti anche il parere negativo, manifestato in audizione dall'ex presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, a fronte del quale il governo valuterebbe di non procedere per evitare tensioni e accuse dai magistrati, in un momento già caldo per via delle divergenze sulla separazione delle carriere.

«La maggioranza alla fine come il Pd. Poi mi spiegate cosa di pericoloso potrebbe avere questa giornata per Anm. Anzi no. Non ci spiegate nulla. Sarebbero chiacchiericcio», ha commentato intanto sui social Gaia Tortora, figlia del giornalista e conduttore televisivo che il 17 giugno 1983 fu arrestato ingiustamente con le accuse di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Vittima di un errore giudiziario, Tortora trascorse diverso tempo privato della propria libertà, tra carcere e domiciliari. Fu assolto definitivamente dalla Corte di Cassazione nel 1987, a quattro anni dal suo arresto.

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