giovedì 5 ottobre 2023
La procura di Milano ha ritirato l'istanza di liquidazione giudiziaria che aveva presentato per la società del gruppo fondato dal ministro del Turismo Santanché, accogliendo le richieste della difesa
La ministra del Turismo durante un question time al Senato sul caso Visibilia

La ministra del Turismo durante un question time al Senato sul caso Visibilia - Ansa

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La procura di Milano ha ritirato, in udienza oggi davanti al giudice del Tribunale fallimentare Sergio Rossetti, l'istanza di liquidazione giudiziale, ossia di fallimento, che aveva presentato per Visibilia Concessionaria, una delle società del gruppo fondato da Daniela Santanchè. Con la revoca dell'istanza la società, che aveva avviato la procedura di composizione negoziata della crisi con la Camera di Commercio, potrà proseguire nell'attività. E su questo fronte cadono eventuali profili di bancarotta, mentre i pm continuano ad indagare sui vari capitoli del caso Visibilia, nel quale la ministra del Turismo è indagata per falso in bilancio e bancarotta.

Giovedì scorso, nella, procedura davanti al giudice delegato Sergio Rossetti, la difesa della società che raccoglie pubblicità per le riviste del gruppo aveva depositato documenti per dimostrare che Visibilia Concessionaria non ha un euro di debito scaduto e che, dunque, nemmeno esisterebbero i presupposti minimi per la richiesta di fallimento. L’avvocato della società ha perciò chiesto alle pm di ritirare l’istanza o, in caso contrario, al Tribunale di pronunciare la propria decisione. Decisione che è arrivata stamattina.

Nei mesi scorsi la Procura aveva già revocato le istanze di liquidazione giudiziale per altre società del gruppo, ossia Visibilia Editore e Visibilia holding. Resta in piedi ancora una richiesta di fallimento per Visibilia srl in liquidazione, che sta cercando di salvarsi con un accordo di ristrutturazione del debito.

Il caso Visibilia Editore

Sempre in uno dei filoni di indagine che riguardano le aziende legate alla senatrice Daniela Santanché ieri invece il Tribunale civile di Milano ha ordinato un'ispezione giudiziale sull'amministrazione dell'azienda editoriale Visibilia Editore, presieduta fino al gennaio 2022 sempre dalla ministra del Turismo, la quale l'autunno successivo ha ceduto le quote a Luca Ruffino, divenuto presidente a marzo e morto suicida il 5 agosto. I giudici hanno accolto le richieste di un gruppo di soci di minoranza, guidati da Giuseppe Zeno, che hanno intentato causa per presunte irregolarità, e dei pm titolari di più filoni di inchiesta sul caso Visibilia, che vede indagata la senatrice Fdi per falso in bilancio e bancarotta insieme ad altri cinque, tra cui il compagno Dimitri Kunz. Nello scenario peggiore per vecchi e nuovi amministratori gli esiti dell'ispezione potrebbero portare al commissariamento della società e al fallimento, con i profili penali di bancarotta annessi.

Le altre indagini

Un altro capitolo di indagini, oltre a quelle su una presunta truffa aggravata ai danni dello Stato per la gestione in Visibilia della cassa integrazione Covid, riguarda Ki Group srl, Ki Group holding e Bioera, società del settore biologico che Santanchè ha gestito insieme all'ex compagno Canio Mazzaro. Per tutte e tre di recente i pm hanno chiesto il fallimento e un'udienza è già fissata per il prossimo 2 novembre. Ki Group srl ha proposto la procedura del concordato semplificato.



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