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Folla di fedeli giunti in piazza San Pietro dopo la notizia del decesso di papa Francesco. - Alessia Giulaini/ Catholic Press Photo / ipa-agency.net
«Già adesso tantissime persone si stanno avvicinando verso il Vaticano. Sono stati immediatamente rafforzati i servizi perché l’avvicinamento è notevole...». A mezzogiorno, dopo la prima riunione di giornata del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, è il prefetto di Roma Lamberto Giannini a fornire le prime dichiarazioni ai media, confermando come sin dal decesso di papa Francesco, la macchina per la sicurezza degli eventi che seguiranno nei prossimi giorni (le esequie, poi l’elezione in Conclave del nuovo Pontefice e quindi la cerimonia di inizio del ministero petrino) si sia immediatamente messa in moto. Alla riunione in Prefettura (ripetutasi in serata) hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine capitoline, i rappresentanti della gendarmeria vaticana e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ognuno, spiega Giannini, «in base alle proprie competenze, ha iniziato a far sì che questa ulteriore serie di eventi», in un anno di per sé contrassegnato dal calendario delle attività giubilari, «possa svolgersi in sicurezza e col rispetto dovuto al Pontefice». Prefetto e sindaco attendono «indicazioni sui vari passaggi che precedono le esequie», previste per ora fra venerdì e domenica.
In arrivo la nomina di Ciciliano
Per stamani alle 11 è convocato il Consiglio dei ministri, che dovrebbe affidare al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano il coordinamento delle attività e di tutte le strutture impegnate (così come avvenne nel 2005 in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II). Da ieri mattina, la premier Giorgia Meloni è in contatto con Ciciliano, a cui ha chiesto di attivare «le azioni necessarie per garantire l'ordinato afflusso e l'assistenza dei fedeli che raggiungeranno Roma» a seguito della «scomparsa del Santo Padre, delle sue esequie, e della successiva cerimonia di intronizzazione del nuovo Pontefice». Secondo il capo della Protezione civile, «saranno diverse centinaia di migliaia i fedeli che vorranno rendere l’ultimo saluto a Papa Francesco». E per questo, «bisogna cominciare immediatamente a organizzare le attività di coordinamento per l’accoglienza in sinergia con la Regione Lazio, la Prefettura di Roma, il Comune e il Commissario per il Giubileo». Il Comitato operativo farà una stima di quanti fedeli si attendono e modulerà i compiti da eseguire. Oggi il dipartimento della Protezione civile passerà al cosiddetto «S3», ovvero «il massimo livello di allerta», nel pomeriggio si terrà una ulteriore riunione del Comitato.
Già potenziati i controlli a San Pietro
Nel frattempo, da ieri mattina è stato potenziato il dispositivo di controllo del territorio nell'area attorno alla città del Vaticano e a Piazza San Pietro. Dopo una prima consultazione col prefetto, è stato il questore di Roma Roberto Massucci a prevedere un innalzamento dei controlli, già intensi da quando è partito il Giubileo, prevedendo (accanto agli agenti in uniforme in strada e ad apposite task force per la prevenzione di reati e eventuali gesti violenti) anche l’impiego di pattuglie della Polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine. Questo “potenziamento” varrà fino alla data del funerale, quando scatterà il vero e proprio “piano della sicurezza” con migliaia di agenti, al quale Prefettura, Questura e forze dell’ordine stanno lavorando. Il cosiddetto “Centro per la gestione della sicurezza dell’evento”, in funzione presso la sala operativa della Questura, è attivo da ieri mattina. Ed è in atto un dialogo costante col Dipartimento di Pubblica Sicurezza, in vista di possibili direttive del capo della Polizia Vittorio Pisani, connesse con l’organizzazione dei controlli.