giovedì 19 maggio 2016
​Aveva 86 anni ed era malato da tempo. Ieri era stato trasferito in ospedale. La scomparsa annunciata da Radio Radicale. Il ricordo di padre Lombardi
È morto il leader radicale Marco Pannella
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Il leader storico dei Radicali, Marco Pannella, è morto oggi a Roma. Pannella aveva 86 anni ed era malato da tempo. Nella giornata di ieri era stato trasferito in una struttura ospedaliera della capitale "per garantirgli un ambiente adeguato alle sue attuali condizioni". Così come ieri era stata una nota di Radio radicale a comunicare il ricovero, anche oggi la notizia della scomparsa di Pannella è stata annunciata dall'emittente dei Radicali. Il presidente Sergio Mattarella: leader controcorrente "La morte di Marco Pannella mi addolora profondamente. Protagonista della politica italiana, senza mai essere legato al potere, ha combattuto battaglie di grande importanza, particolarmente nel campo dei diritti. Ha rappresentato con passione tanti cittadini, riuscendo non di rado a trasformare una condizione di minoranza nell'avvio di processi di cambiamento", dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che prosegue: "Pannella è stato un leader politico controcorrente, un interlocutore scomodo anche per chi ha condiviso il suo impegno. Il riconoscimento che oggi gli viene tributato anche da quanti non erano d'accordo con le sue idee, testimonia che, per molti aspetti, è stato coscienza critica del nostro Paese, sulla base di una fedeltà ai principi di libertà e di democrazia". Il presidente della Repubblica ha concluso: "Ho avuto modo di parlare più volte negli ultimi tempi con lui, anche in questi giorni di sofferenza. Non ha mai smesso di pensare al domani, un domani migliore per il nostro Paese. Anche questo ricordo mi porta a esprimere con intensità la mia partecipazione e la mia vicinanza ai suoi familiari, a chi lo conosciuto e amato, a quanti gli sono stati vicini, anche nelle ultime battaglie per la piena affermazione, ovunque, dello Stato di diritto". Il ricordo di padre Federico Lombardi "Lo ricordo con stima e simpatia, pensando che ci lascia una eredità umana e spirituale importante, di rapporti franchi, di espressione libera e di impegno civile e politico generoso, per gli altri e in particolare per i deboli e i bisognosi di solidarietà".È il ricordo del direttore del "portavoce" del Papa, padre Federico Lombardi. "Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l'impegno totale e disinteressato per nobili cause". L'interesse per le condizioni dei detenuti ha creato un legame tra Marco Pannella e Papa Francesco, ha osservato alla Radio Vaticana padre Lombardi che aggiunge:  "A questo proposito l'onorevole Pannella diverse volte ha voluto incontrarmi proprio per testimoniare personalmente con molto entusiasmo la sua grandissima ammirazione per Papa Francesco, per la sua attenzione ai carcerati e l'impegno per il rispetto della loro dignità, come pure più generalmente per tutte le persone i cui diritti sono violati". L'Osservatore Romano: in prima linea contro fame e pena morte, ma il suo nome resta legato ad aborto, divorzio, legalizzione delle droghe, eutanasia "Protagonista tra i più noti della vita politica italiana, è stato sempre in prima linea portando avanti battaglie appassionate contro la pena di morte, contro la fame nel mondo e per il miglioramento delle condizioni dei carcerati", scrive l'Osservatore Romano su Marco Pannella, del quale ricorda inoltre che "il suo nome resta legato alla legge sul divorzio, introdotto in Italia nel 1970, e a quella sull'interruzione volontaria della gravidanza, che nel 1978 abolì il reato di aborto, limitandolo alle violazioni previste dal nuovo ordinamento", ma anche all'"impegno contro il 'proibizionismo', cioè le innumerevoli iniziative e prese di posizione per la legalizzazione dell'uso della droga, e a sostegno dell'eutanasia". "Come leader politico italiano, - rimarca il quotidiano - si è distinto per aver fatto costantemente ricorso al referendum e a metodi di lotta politica non violenti, come scioperi della fame e della sete, disobbedienza civile e sit-in". L'Osservatore romano ricorda poi che "Pannella ha legato il suo nome ad alleanze con i più diversi schieramenti politici: con la sinistra, comunisti o socialisti, ma anche con il centrodestra. E ha sempre espresso opinioni liberiste in materia economica. Si è posto, dunque, al di fuori di una catalogazione precisa nel panorama politico italiano, abbracciando di volta in volta posizioni sostanzialmente 'di sinistra', sul piano dell'etica, e 'di destra', sul piano delle politiche economiche". Il quotidiano richiama anche la contrarietà di Pannella alla "linea della fermezza" nei giorni del rapimento di Aldo Moro, la sua difesa di Enzo Tortora "arrestato su accuse di pentiti di mafia poi rivelatesi infondate" e il suo impegno di "vivace animatore" di Radio radicale, l'emittente da lui fondata nel 1977. Infine l'Osservatore Romano cita la telefonata del Papa a Pannella dello scorso 25 aprile che indusse il leader radicale a interrompere il digiuno. Il presidente del Senato, Pietro Grasso: un protagonista "Marco Pannella ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si è battuto per le cause in cui credeva. Dobbiamo moltissimo a quest'uomo forte e appassionato che, come accade raramente, è stato sempre stimato anche dai suoi avversari. Con lui se ne va un protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili. Addio Marco", dice il presidente del Senato, Pietro Grasso. Il presidente della Camera, Laura Boldrini: lotte per i diritti civili "La democrazia italiana perde uno straordinario combattente per la causa dei diritti civili. Gli dobbiamo gratitudine perché ha contribuito in modo determinante ad una società più aperta, più tollerante, più rispettosa delle persone. Ha reso più moderno il nostro Paese, e meno marcato il divario con le altre nazioni europee. Si poteva avere opinioni diverse su alcune delle sue battaglie, ma Pannella ha avuto l'indiscutibile merito di aver imposto alla discussione pubblica questioni talvolta scomode, ma sulle quali la politica e le istituzioni non possono chiudere gli occhi", dichiara la presidente della Camera Laura Boldrini. Napolitano: l'Italia ne prenda l'esempio di coerenza "La straordinaria fibra, l'inesauribile combattività, la strenua resistenza di Marco Pannella hanno infine dolorosamente ceduto. E noi rendiamo omaggio, con intensa commozione, alla sua ineguagliabile figura politica e morale, aliena da ogni convenzionalismo, disponibile al più generoso impegno e sacrificio per ogni causa di libertà e di giustizia. Abbiamo per decenni camminato per sentieri paralleli, attraverso consensi e dissensi, separandoci e ritrovandoci, sempre rispettandoci a vicenda e restando legati da sentimenti comuni e solidarietà di fondo", dice, l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla scomparsa del leader radicale Marco Pannella. L'ex premier Romano Prodi: combattente appassionato "Sono molto addolorato per la scomparsa di Marco Pannella. Con lui il nostro Paese perde un appassionato combattente per l'affermazione dei diritti. Di lui voglio ricordare la coerenza e la determinazione che lo hanno contraddistinto sempre fino al suo ultime grande impegno in favore dei detenuti e per l'abolizione della pena di morte", afferma l'ex presidente del Consiglio e fondatore dell'Ulivo, Romano Prodi. Paola Binetti: onore alla forza con cui difendeva i suoi principi, ma distanza radicale dalle sue posizioni “Credo di aver fatto tutte le mie battaglie politiche stando dall’altra parte rispetto a dove si collocava Marco Pannella. Eppure mi ha sempre mosso una stessa passione per la tutela dei diritti umani, solo che si trattava di diritti diversi o meglio ancora di approcci diversi a questi stessi diritti - ricorda l’onorevole Paola Binetti, di Area popolare -. Per lui valeva il principio di una libertà, che a me appariva senza regole, capace di sacrificare la vita di un altro pur di riaffermare la propria autodeterminazione, come accadde per il referendum sull’aborto. Oppure disposto a difendere la vita contro la pena di morte, battaglia totalmente condivisa, ma sostenendo come diritti anche l’eutanasia. Oppure battendosi per la liberalizzazione delle droghe, ancora una volta anteponendo la libertà al rischio delle conseguenze devastanti che le droghe possono avere nella vita delle persone. Battaglie mai condivise, ma da cui traevo maggiore convinzione e rinnovata energia per difendere i miei punti di vista e combattere senza cedere le mie battaglie. Tutte, ne ricordo una in particolare, quella sulla legge 40, combattuta quasi faccia a faccia in innumerevoli confronti televisivi. Lui appariva un gigante, certo della vittoria! Ma quella volta le cose andarono diversamente! E dopo alcuni anni, incontrandolo in un corridoio alla Camera, lui mi fece i suoi complimenti, non perché fosse d’accordo con me!, ma perché insieme a molte, moltissime altre persone, eravamo riusciti ad andare fino in fondo. Era un apprezzamento al coraggio e non alle idee… E oggi io voglio fare altrettanto, apprezzare la tenacia con cui si è battuto per le sue convinzioni, riconoscergli il privilegio della coerenza, e senza condividere quasi nessuna delle sue idee, rivendicare il diritto anche ad un’altra forma di coerenza, quella che parte da altre idee, da altri valori e ne riconosce la forza propria dei diritti umani, a cominciare dalla vita”. Eugenia Roccella (IDeA): una straordinaria lezione di metodo. "Chiunque abbia avuto una vicinanza con il Partito Radicale, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, ricorda Marco Pannella come un protagonista e un innovatore, capace di vincere le proprie battaglie con un piccolo, a volte piccolissimo, drappello di seguaci, nell'epoca dei grandi partiti di massa. A chi, anche per pochi anni, ne ha condiviso l'avventura, ha insegnato la forza dell'iniziativa politica, la capacità di rilanciare senza mai rassegnarsi, guardando all'obiettivo e non solo al proprio orticello. Anche se da decenni, ormai, conduco le mie lotte nella trincea opposta a quella radicale, la sua resta una straordinaria lezione di metodo,"  dichiara la parlamentare Eugenia Roccella del movimento IDeA. La Comunità ebraica di Roma: nemico di ogni forma di razzismo "La Comunità ebraica di Roma partecipa al dolore per la perdita di Marco Pannella, piange un vero amico, combattente contro ogni forma di razzismo e discriminazione, fiero sostenitore dei diritti civili ed umani. Il suo esempio sia di insegnamento per le nuove generazioni e per chi esercita ed eserciterà l'arte della politica, al servizio dei cittadini e delle nobili cause. Grazie Marco, baruch dayan aemet, il tuo ricordo sia di benedizione", si legge in una nota l'Ufficio di Presidenza della Comunità ebraica di Roma. Famiglia Cristiana: difese diritti, deprecabile su aborto "Addio a un protagonista, nel bene e nel male, dei diritti civili del nostro Paese. Con i cattolici, che ne condividevano certe battaglie ma ne condannavano altre senza esitazioni, a cominciare dall'aborto, si è sempre scontrato". Così Famiglia Cristiana ricorda Marco Pannella nell'articolo di apertura del sito, dal titolo "In morte di un libertario". Il giornale dei Paolini nota quindi le profonde divisioni sulla questione dell'aborto. "Soprattutto per questo, e non tanto per il suo spirito anticlericale, i cattolici, compreso questo giornale, si sono sempre dichiarati contro la sua nomina di senatore a vita". "Questo istrione politico alto 190 centimetri e pesante 120 chili, quando non era ancora consumato dalla malattia - sottolinea il settimanale -, ha condiviso molti valori autenticamente cristiani (il pacifismo gandhiano, la lotta contro la fame nel mondo, i diritti dei detenuti, la condanna della pena di morte) ma è stato protagonista di battaglie deprecabili, più incivili che civili".

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