venerdì 11 agosto 2023
Dopo i writer imbrattatori, ecco i due giovani climber francesi saliti fino ai piedi della Madonnina (e solo per pubblicare le proprie immagini social). Monumenti e luoghi simbolo troppo vulnerabili
Un "fermo immagine" della "impresa" di due freeclimber francesi di 18 e 20 anni che si sono arrampicati fino ai piedi della Madonnina, sulla Guglia Maggiore del Duomo di Milano

Un "fermo immagine" della "impresa" di due freeclimber francesi di 18 e 20 anni che si sono arrampicati fino ai piedi della Madonnina, sulla Guglia Maggiore del Duomo di Milano - .

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La Sagrada Família di Barcellona, il Big Ben di Londra, la Tour Eiffel a Parigi. E, da oggi, anche il Duomo di Milano tra i trofei da postare. L’ultima impresa degli scalatori di 18 e 20 anni di Digione arrivati fin quasi a toccare la Madonnina. Tutto documentato nei loro cellulari, dove la Polizia locale ha trovato anche le immagini delle altre scalate. Tutte postate.

«Praticano arrampicata su diversi monumenti. Hanno già effettuato questo tipo di attività su monumenti molto importanti in tutta Europa. Si arrampicano a mani nude e la loro attività consiste nell’arrampicarsi e fotografarsi o fare dei video e postarli sulle pagine social», spiega Gianluca Mirabelli, capo direzione operativa della Polizia locale, intervenuta ieri mattina per bloccare i due freeclimber appena scesi dalla Cattedrale, lato Rinascente. Per salire, come fin qui ricostruito, hanno sfruttato i ponteggi dei lavori. Più che arrampicarsi su di essi, vi si sono nascosti dietro per scalare la parete nord della Cattedrale. Le impalcature infatti hanno un sistema di allarme a infrarossi e, da un primo sopralluogo effettuato dai tecnici della Veneranda Fabbrica del Duomo per escludere danni ai marmi di statue e guglie, gli allarmi funzionavano.

I due giovani scalatori hanno raggiunto la terrazza, e anche qui hanno eluso i sistemi di allarme; segno che forse si erano preparati anche per questo. Poi, con una «direttissima», senza il bivacco in terrazza durante la notte, come fece invece un base jumper nel 2013, hanno cominciato l’arrampicata lungo la Guglia Maggiore. E lì sono stati avvistati dalla pattuglia della Locale che ha dato l’allarme. Quasi nello stesso momento i due climber hanno fatto scattare uno degli allarmi collegati al ponteggio del Tiburio. La discesa sarebbe avvenuta sullo stesso lato della Cattedrale, alla base della quale c’erano due agenti della Locale ad attendere gli scalatori, denunciati per invasione di terreni o edifici. Altre tre pattuglie erano agli altri lati dell’edificio.

La Veneranda Fabbrica del Duomo ha sottolineato come il sistema di allarmi sui ponteggi sia stato recentemente rafforzato dopo un analogo episodio accaduto nel 2022: un uomo si arrampicò sulla cremagliera del montacarichi, dal lato Arcivescovado. Il blitz di ieri, una volta ricostruito con precisione attraverso le indagini della Locale (che è stata ringraziata dalla stessa Veneranda Fabbrica per la tempestività dell’intervento), richiederà quindi un ulteriore rafforzamento della sorveglianza e della videosorveglianza per impedirne il ripetersi.

Quest’ultima “impresa” segue di pochi giorni quella del gruppo di writer che si erano arrampicati sopra la volta della Galleria Vittorio Emanuele, di fronte al Duomo, tuttora ricercati. Si suppone siano anch’essi francesi (ma non c’entrano niente con gli scalatori) per via dei tag lasciati sul monumento uguali a quelli postati su Instagram a Tolosa. Prima ancora ci sono stati la Loggia dei Mercanti (11 luglio) e la statua equestre sempre in piazza Duomo (11 maggio) imbrattate di vernice. Cos’hanno in comune la performance di due giovani freeclimber, il blitz acrobatico dei graffitari, l’atto vandalico di un gruppo di stranieri che bivaccavano sotto i portici e la provocazione degli attivisti di Ultima generazione che hanno addebitato il cambiamento climatico al cavallo di Vittorio Emanuele II? Non certo i motivi, forse la giovane età e l’internazionalità dei protagonisti; di certo il luogo. Quello che in un’altra epoca si chiamava “il salotto buono milanese” ora è semplicemente un posto “instagrammabile”, dove il luogo dev’essere sì riconoscibile, ma per farsi notare, e non conta quanto l’esserci e il mostrarsi.

«Il Duomo, la Galleria, la Loggia dei Mercanti sono tutti luoghi simbolici che attraggono, in particolare, anche le persone che arrivano in cerca di visibilità. La nostra risposta a questi fenomeni deve essere di massima attenzione», spiega l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli. Anche perché si pone un problema di sicurezza: tutti questi monumenti si sono rivelati obiettivi vulnerabili. Anche la Polizia di Stato è intervenuta ieri mattina con gli artificieri e l’unità cinofila per una bonifica. «In tutti questi casi la Polizia locale è arrivata subito, prima della segnalazione dei passanti o del video postato sui social. Questo perché era già lì. La nostra presenza, con agenti in divisa e in borghese è costante – sottolinea Granelli –. Certo, nel caso della Galleria dobbiamo ancora rintracciarli, ma abbiamo ricostruito il percorso fatto attraverso i locali del sottotetto, la provenienza, e siamo ottimisti».

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