
Ansa
«Una nuova alleanza» tra imprese e lavoratori, ma anche tra governo e sindacato in qualla logica del confronto – che ha caratterizzato sempre la Cisl -che implica «un fare un passo in avanti sempre per i lavoratori, per le realtà del tessuto produttivo e per la crescita della nazione». Giorgia Meloni interviene l'assemblea nazionale dei quadri e delegati della Cisl in corso a Roma sul tema della partecipazione e la proposta di legge di iniziativa popolare, ora all'esame della Camera, per ricordare come nelle molte sfide attuali serve innanzittutto «innovare il nostro modello economico produttivo coniugando sussidiarietà e crescita. Il che significa rifondare la dinamica fra impresa e lavoro, superando una volta per tutte questa tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere».
Non a caso la presidente del Consiglio premette il rispetto e la stima che nutre per il sindacato di via Po e per il suo attuale segretario generale (in uscita) Luigi Sbarra, «un interlocutore franco, determinato e onesto che il governo ha sempre ascoltato con rispetto», ammettendo che ci sono stati momenti in cui si è discusso, ma tra le parti c’è sempre stato un «un dialogo senza pregiudizi». Tutto ciò sempre con la consapevolezza di «avere di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori e non dell’organizzazione». L’importanza del confronto «nell’accezione nobile» appunto, aggiunge mentre dalla platea parte un lungo applauso per Sbarra a cui la premier si accoda, è ancor più necessaria per affrontare le sfide attuali lavorando insieme perché – ne è convinta – «questa nazione può ancora stupire, tracciare la rotta ma bisogna crederci e lavorare insieme», guardando sempre «verso l’alto e verso l’oltre» per riscostruire «quella vitalità diffusa e quell’ascensore sociale» che è stato possibile anche grazie al lavoro del sindacato.
Tra i grandi temi da affrontare c’è quello dell’inverno demografico che «non investe solo l'Italia ma anche l'Europa, ed ha enormi implicazioni sulla tenuta sociale». Un tema che è economico e che il governo sta affrontando «con un pacchetto di interventi senza rinunciare a passare il messaggio che un figlio che nasce è un segno più e non meno». Stessa priorità anche il tema della fiscalità, un argomento in cui è stata mantenuta la promessa del taglio del cuneo: «Lo abbiamo confermato, lo abbiamo fortemente potenziato, lo abbiamo reso strutturale. Era una rivendicazione del sindacato».
Altra questione che la premier tocca nel suo discorso a braccio è quello della partecipazione dei lavoratori al modello di sviluppo, il cuore della proposta di iniziativa popolare della Cisl diventato oggi testo base della legge in discussione a Montecitorio. Ciò che va ricostruito, in sostanza, per la presidente del Consiglio, è «una dinamica positiva nel mondo del lavoro perchè il rinascimento partecipativo deve essere perseguito da una nazione moderna che vuole crescere. Per questo non abbiamo avuto alcun dubbio nel sostenere la proposta di legge della partecipazione dei lavoratori e continueremo a fare la nostra parte per arrivare quanto prima al suo via libera, per poter dare 76 anni dopo, finalmente, il via libera all'articolo 76 della Costituzione».
Poco prima, nell’accogliere Giorgia Meloni nell’Auditorium Conciliazione di Roma, il segretario confederale Cisl Luigi Sbarra aveva rimarcato proprio che «il Paese ha bisogno di scelte coraggiose e la sua presenza qui oggi è un segno importante. Ha bisogno di crescere insieme senza steccati, senza divisioni pregiudiziali, senza antagonismi e massimalismi ma con la forza della contrattazione e della concertazione, e con il coraggio della partecipazione». Al posto dello scontro e dell'antagonismo, forme e relazioni cooperative, solidali, basate sulla corresponsabilità - è il tema toccato nel suo intervento dopo la premier- Sulla partecipazione, che «è oggi la chiave di un sistema sociale e industriale unito, coeso, al cui interno individuare soluzioni a somma positiva per tutti».