venerdì 25 aprile 2025
Il capo dello Stato a Genova cita Bergoglio. Al mattino all'Altare della Patria con le più alte cariche dello Stato. Meloni: onoriamo i valori negati dal fascismo, sia giornata di concordia nazionale
«È sempre tempo di resistenza. No a una democrazia a bassa intensità»

Ansa

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Sergio Mattarella sceglie Genova per gli 80 anni della Liberazione, un 25 Aprile che però è un po’ nel segno di papa Francesco, citato nel discorso che Mattarella fa al Teatro Nazionale. «Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua “Fratelli tutti”, ci ha esortato a superare “conflitti anacronistici” ricordandoci che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… -dice Mattarella - Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti». Il capo dello Stato ricorda poi – e dalla platea è partito un applauso – che «è sempre tempo di Resistenza», e «sono sempre attuali i valori che l'hanno ispirata».

Genova - città medaglia d'oro della Resistenza – si è liberata da sola, caso unico in Europa, dai nazifascisti prima dell'arrivo degli alleati. Il presidente ha fatto il suo ingresso al Teatro Nazionale accolto da un grande applauso poco prima delle 12, cerimonia anticipata per poter consentire il rientro a Roma nel pomeriggio dove sono attesi i grandi del mondo per i funerali di papa Francesco. Prima aveva deposto una corona al campo partigiano del cimitero di Staglieno.

La scelta di Genova è tutt’altro che casuale. Genova è infatti il simbolo di un contributo decisivo della Resistenza italiana alle sorti del conflitto. «Da taluno - rimarca Mattarella - si è argomentato come il contributo “militare” recato dalla Resistenza non sia stato decisivo per il crollo della Linea Gotica costruita dai tedeschi per ostacolare la risalita della penisola da parte degli Alleati e del Corpo Italiano di Liberazione». Al contrario, come è noto, e il 1944 lo ebbe a dimostrare, le forze dell’Asse in campo avevano difficoltà a presidiare, allo stesso tempo, le aree verso le quali premevano le forze alleate e le zone interne sempre più nelle mani della Resistenza.

Il capo dello Stato in più cita Sandro Pertini ma anche Altero Spinelli attraverso la figura du Luciano Bolis, «esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli». Quello era il tempo in cui si apriva la stagione dei diritti umani delle persone e dei popoli, per prevenire i conflitti, per affermare che la dignità delle persone non si esaurisce entro i confini dello Stato del quale sono cittadini. «La Resistenza – sottolinea il presidente della Repubblica - cresceva in tutti i Paesi europei sotto dominazione nazista. Si faceva strada, dalla causa comune, la solidarietà, in grado di superare le eredità delle recenti vicende belliche. Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee».

Angelo Picariello

Dalla Liguria è venuta allora una forte lezione sulla moralità della Resistenza, sulle ragioni di fondo che si opponevano al dominio dell’uomo sull’uomo, si opponevano a un conflitto nato non per difendere la propria comunità ma come aggressione alla libertà di altri popoli. Moralitá della Resistenza, un concetto su cui insiste Mattarella: «Assumendo comportamenti elementari di rispetto e di solidarietà i partigiani si uniformavano a quel Codice di Cichero, che faceva sì che, nelle formazioni, il capo dovesse mangiare per ultimo, potesse addormentarsi solo una volta accertato personalmente che tutto funzionasse e fosse in ordine, avesse i turni di guardia più gravosi, che non si bestemmiasse, che non si molestassero le donne, che non si requisisse senza pagare il dovuto, che si dovesse dividere con gli altri qualunque cosa si ricevesse».

L'altra parola su cui punta il capo dello Stato è fraternità. «Un’esperienza che ha tratto ispirazione da una figura, quella di Aldo Gastaldi, il partigiano “Bisagno”, comandante della Divisione Garibaldi-Cichero, protagonista di un impegno per la Patria, la giustizia, la libertà, consideratocome servizio d’amore, oltre che esercizio di responsabilità – raggiunge - Morto drammaticamente un mese dopo la Liberazione, Medaglia d’oro al valor militare, la Chiesa di Genova ha determinato di dare avvio al processo canonico di beatificazione di questo Servo di Dio».

Matttarella cita anche Paolo Emilio Taviani, "il partigiano Pittaluga" il sindacalista Guido Rossa, il cardinale Boetto, arcivescovo di Genova, dichiarato “giusto fra le nazioni”. E lancia un appello: «Non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà. È sempre tempo di resistenza, sempre attuali sono i suoi principi».

Ansa

Le celebrazioni a Roma

Una corona d’alloro deposta all’Altare della Patria dopo qualche minuto di raccoglimento. È iniziata così la giornata per l’80esimo anniversario della Liberazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima di andare a Genova dove è atteso al cimitero monumentale di Staglieno e poi al Teatro nazionale. All’Altare della Patria il capo dello Stato è stato accolto dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dalle più alte cariche dello Stato: il presidente del Senato Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana, presidente della Camera, la premier Giorgia Meloni ed il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso.

Proprio la presidente del Consiglio per il 25 Aprile ha voluto ricordare come «in questa giornata, la nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana». La democrazia - prosegue la presidente del Consiglio - trova «forza e vigore se si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l'odio e la delegittimazione dell'avversario politico». Oggi l’impegno deve essere perciò quello di fare in modo che «questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale – conclude Meloni - nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica».

Sui social invece il ministro della difesa Guido Crosetto ha voluto onorare gli 80 anni dalla Liberazione con queste parole: «80° Anniversario della #Liberazione Libertà, una storia che si difende ogni giorno. Buon #25aprile». E il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha sottolineato come il 25 Aprile è «il simbolo di un popolo che ha scelto la libertà contro la barbarie, la democrazia contro l'oppressione. Ottant'anni fa, l'Italia seppe rialzarsi grazie al coraggio di uomini e donne che, animati da idee e sensibilità diverse, si unirono nella Resistenza per sconfiggere il nazifascismo. Celebrare questo giorno è un doveroso tributo alla memoria di chi ha combattuto per assicurare un futuro di pace e di giustizia alle generazioni a venire, guidando il Paese verso la ricostruzione».

Il vicepremier Antonio Tajani invece ha deposto una corons in memoria delle vittime dell'eccidio nazista a Mausoleo delle Fosse Ardeatine, insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al vice presidente della Camera Fabio Rampelli. All'arrivo il ministro degli Esteri ha ricordato che «sobrietà non significa non celebrare una data storica. Una data che ricorda la riconquista della libertà. Una data che deve farci guardare in avanti. Noi dobbiamo continuare a difendere la libertà. La si difende ogni giorno tutti quanti assieme».


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