venerdì 13 aprile 2018
La Procura di Potenza ha fatto eseguire il sequestro dell'impianto per evitare il continuo sversamento in mare di contaminazioni provenienti dal sito di dismissione nucleare Itrec della Sogin
L'impianto nucleare Itrec di Rotondella (Matera)

L'impianto nucleare Itrec di Rotondella (Matera)

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A Rotondella, in provincia di Matera, in un'indagine coordinata dalla Dda di Potenza i Carabinieri del Noe hanno effettuato in via d'urgenza il sequestro preventivo delle vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico a mare dell'impianto Itrec della Sogin e dell'adiacente impianto "ex Magnox" in area Enea.

I reati ipotizzati sono inquinamento ambientale, falsità ideologica, smaltimento illecito di rifiuti e traffico illecito di rifiuti. L'indagine è partita dal grave stato di inquinamento ambientale causato da sostanze chimiche pericolose (cromo esavalente e tricloroetilene) che sono state rilevate nella falda acquifera sottostante il sito Enea/Sogin. Tali sostanze erano state utilizzate per il trattamento (cosiddetto riprocessamento) delle barre di uranio/torio collocate nel sito Itrec (impianto di trattamento e riclassificazione elementi combustibili nucleari).

Nell'indagine sarebbe stata accertata "una grave ed illecita attività di scarico a mare dell'acqua contaminata che non veniva in alcun modo trattata", è quanto si legge in una nota del procuratore distrettuale Francesco Curcio. Tali acque, attraverso una condotta, partivano dal sito e dopo alcuni chilometri si immettevano direttamente nel mare Jonio. Il provvedimento è stato disposto d'urgenza per evitare che possa aumentare il pericolo per la salute umana e per l'integrità dell'ambiente.

Il sequestro preventivo, comunque, non blocca le attività di "decommissionamento" del sito nucleare che possono proseguire mentre i responsabili dei siti sono obbligati ad adottare misure a tutela dell'ambiente e della salute pubblica che fino ad oggi non sarebbero state prese.

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