martedì 16 ottobre 2018
La raccolta fondi copre parte delle quote mensa per i bambini delle famiglie non comunitarie, che dovranno comunque pagare la tariffa più alta. I manifestanti: «Venga modificato il regolamento»
Bimbi stranieri tornano a mensa. Appello della Caritas: il Comune superi impasse
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Da oggi martedì 16 ottobre a Lodi tornano in mensa i bambini non comunitari che nei giorni scorsi avevano pranzato su un tavolo a parte con cibo portato da casa.

Il Coordinamento Uguali Doveri, infatti, ha contattato le famiglie che denunciano l'impossibilità o la difficoltà ad accedere alle agevolazioni per pagare meno il buono mensa, spiegando che quando ci sarà da pagare, loro potranno saldare al costo ridotto. Il resto lo metterà lo stesso Coordinamento grazie agli oltre 60 mila euro avuti in donazione in una raccolta fondi.

È iniziato alle 8,30 il presidio che durerà 12 ore in piazza Broletto, sotto i portici del Comune di Lodi, organizzato dal Coordinamento Uguali Doveri per protestare contro il regolamento sull'accesso alle tariffe agevolate per mense e trasporti al centro delle polemiche perché renderebbe troppo complesso accedervi per gli immigrati. I partecipanti chiedono di bloccare o modificare il regolamento. Ipotesi che finora è stata sempre rigettata dal sindaco leghista. È prevista mercoledì una riunione della Giunta lodigiana per capire come affrontare la questione.

Anche la Caritas di Lodi ha fatto la sua parte, e come ha raccontato il direttore don Andrea Tenca all'agenzia Sir, assieme ad altre realtà cattoliche e laiche, ha messo a disposizione il sito, andato in tilt per le tante donazioni. "Non ci aspettavamo l’arrivo di donazioni da tutta Italia e, perfino, dall’estero in così poco tempo, al punto che il nostro sito è saltato. Noi abbiamo aderito immediatamente al Coordinamento per aiutare le tante famiglie che si rivolgono ai nostri centri d’ascolto e si sono trovate in difficoltà in seguito all'introduzione del regolamento. Siccome il territorio lodigiano è piccolo abbiamo scelto di fare una sola raccolta fondi, anziché tante. Non abbiamo noi la gestione del conto corrente, ci si è appoggiati all'associazione di volontariato Progetto Insieme. Noi abbiamo solo messo a disposizione il sito di appoggio ma sabato e domenica è saltato per le tante adesioni".

Si è trattata di una vera azione di resilienza popolare. "La nostra motivazione l’abbiamo espressa - ha continuato a spiegare il direttore di Caritas Lodi - anche durante la manifestazione pubblica di 10 giorni fa. Vogliamo testimoniare la sfida di una soluzione rapida e positiva, mai discriminante. Incontriamo tante famiglie che stanno vivendo grosse difficoltà nell’accesso ai servizi. Desideriamo il superamento di queste difficoltà, problemi, incomprensioni. Le persone non capivano che documenti dovevano fare, chiedevano ai consolati dei loro Paesi di origine che rispondevano “non è possibile”, andavano in Comune e portavano alcuni documenti ma si sentivano rispondere che non bastavano".

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Dopo quasi dieci ore di presidio sotto il palazzo comunale di extracomunitari e sostenitori della protesta, in serata don Andrea Tenca ha lanciato un vero e proprio appello direttamente agli amministratori comunali. "Il Comune superi ora questa impasse".


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