sabato 4 gennaio 2020
Un gruppo di persone tra cui Raniero La Valle, Valerio Onida e Luigi Ferrajoli lancia un manifesto per chiedere all’opinione pubblica una svolta ambientalista nel solco della “Laudato si’”
L'appello degli intellettuali: «Una Costituente della Terra»

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Una nuova Carta globale per un’ecologia integrale, dal nome semplice e suggestivo: 'Costituente Terra'. Che, operando per diffondere una coscienza ambientale, rimetta al centro della politica la persona con i suoi diritti e lo sviluppo. E che sia sostenuta da una scuola che formi ed elabori il nuovo pensiero e prepari la soggettività politica del 'popolo della terra'.

Oggi si può, secondo un prestigioso gruppo di pensatori e saggi tra i quali il giornalista Raniero La Valle, il filosofo Luigi Ferrajoli, l’ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida, il Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, il vescovo emerito Raffaele Nogaro, l’ambientalista Riccardo Petrella, il giudice Domenico Gallo. I quali hanno aperto il decennio con una proposta che non esclude di dare vita a un nuovo partito ambientalista molto ispirato dalla 'Laudato si’' di papa Francesco. Il preambolo del manifesto fondativo indica la rotta: «L’Amazzonia brucia e anche l’Africa, e non solo di fuoco, la democrazia è a pezzi, le armi crescono, il diritto è rotto in tutto il mondo. 'Terra! Terra! è il grido dei naufraghi all’avvistare la sponda, ma spesso la terra li respinge, dice loro: «i porti sono chiusi, avete voluto prendere il mare, fatene la vostra tomba, oppure tornate ai vostri inferni». Ma 'Terra' è anche la parola oggi più amata e perduta dai popoli che ne sono scacciati in forza di un possesso non condiviso; dai profughi in fuga per la temperatura che aumenta e il deserto che avanza; dalle città e dalle isole destinate ad essere sommerse al rompersi del chiavistello delle acque».

Nel manifesto si citano come azioni positive le manifestazioni dei venerdì per il futuro per diffondere la coscienza ambientale, si elogiano 'donne coraggiose' come Greta Thunberg a Carola Rackete e le sardine che 'prendono la parola'. Ma non bastano. «Se nei prossimi anni non ci sarà un’iniziativa politica di massa per cambiare il corso delle cose, se le si lascerà in balia del mercato della tecnologia o del destino, se in Italia, in Europa e nelle Case Bianche di tutti i continenti il fascismo occulto che vi serpeggia verrà alla luce e al potere, perderemo il controllo del clima e della società e si affacceranno scenari da fine del mondo'.

L’alternativa parte dalla presa d’atto che il costituzionalismo statuale è insufficiente, occorre passare a un costituzionalismo mondiale che delinei 'la regola d’ingaggio e la bussola di ogni governo per il buongoverno del mondo'. Il diritto internazionale, rilevano i firmatari, è già dotato di una Costituzione planetaria embrionale prodotta in quella straordinaria stagione seguita alla seconda guerra mondiale: i pilastri sono la Carta dell’Onu del 1945, la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, i due Patti internazionali del 1966 e le tante Carte regionali che promettono pace, sicurezza, garanzia delle libertà fondamentali e dei diritti sociali per gli esseri umani. Ma non sono mai state introdotte le norme attuative e i diritti proclamati sono rimasti sulla carta. Occorre allora riprendere il processo politico tornando al progetto formulato 70 anni fa e ai diritti in esso stabiliti. Poiché, come insegnano i vecchi giuristi 'niente popolo, niente Costituzione' la novità è l’istituzione di un 'popolo della Terra' la cui unità è resa possibile dopo il documento islamo-cristiano sulla Fratellanza del 4 febbraio 2019 anche dalla 'vetta ermeneutica raggiunta da papa Francesco e da altre religioni con lui, grazie alla quale non può esserci più un dio a pretesto della divisione tra i popoli'. Occorre ora elaborare la politica della 'Costituente Terra'.

La visione dei promotori prevede non forme accademiche, ma una scuola di pensiero 'disseminata e diffusa, telematica e stanziale, una rete con aule reali e virtuali' che affronti diverse aree tematiche. Dalle nuove frontiere del diritto e dell’economia al lavoro, dalla 'Laudato sì' e l’ecologia integrale fino al principio femminile. L’invito ad aderire al 'Comitato promotore del partito della Terra', che non esclude in futuro di dare vita a un soggetto partitico, è rivolto a persone 'di buona volontà e di non perdute speranze', ad associazioni, aggregazioni o istituzioni già impegnate per l’ecologia e i diritti. Che devono scrivere all’indirizzo progettopartitodellaterra@ gmail.com versando una quota sul conto indicato.

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