giovedì 3 agosto 2023
Dalla centrale elettrica ai motopesca, le risorse vengono centellinate. Chiesto l'invio urgente di gasolio. Appello dell'europarlamentare Pietro Bartolo
Le motovedette ormeggiate a Lampedusa

Le motovedette ormeggiate a Lampedusa

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“Il gasolio è quasi finito, diverse motovedette sono ferme perché a secco, e la centrale elettrica dell’isola lavora a mezzo servizio”. Succede a Lampedusa dove oltre 700 migranti sono arrivati solo nelle ultime ore e poche ore fa e la Guardia costiera deve tenere conto dei consumi per non restare senza un goccio di carburante. La conferma arriva dall’europarlamentare Pietro Bartolo: “Il sindaco ha chiesto l’invio immediato di carburante perché altrimenti qui si ferma tutto e già adesso si vedono i primi effetti”. I pescatori sono quasi tutti ai moli, il movimento dei natanti è ridotto al minimo, la centrale elettrica a gasolio lavora a produzione energetica ridotta e diverse motovedette restano ormeggiate.

Un’altra conferma indiretta arriva dall’organizzazione umanitaria Open Arms. "Ci dirigevamo verso il porto di Civitavecchia, quando le autorità italiane ci hanno chiesto di intervenire su un caso di distress - spiega Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia -. Mentre procedevamo al soccorso di circa 46 persone, ci siamo trovati di fronte un'altra barca con 14 persone a bordo”. Non era finita lì: “Terminati entrambi i soccorsi, le autorità ci hanno indicato un'altra posizione - aggiunge Alfonsi - per verificare altri casi e a un certo punto ci siamo ritrovati con 7 imbarcazioni in pericolo, eravamo praticamente circondati. In mare la situazione in questo momento è davvero drammatica". La nave umanitaria, che a bordo ha 181 persone, è registrata per un limite di 300, oltrepassato il quale si rischia il fermo amministrativo. “E' chiaro che l'obbligo è di soccorrere anche se dovessimo superare il limite massimo della nostra nave, questo ci sembra evidente - sottolinea Veronica Alfonsi - anche per le autorità italiane che ci stanno coordinando".

Entro la prossima notte dovrebbero sbarcare sull’isola 6 autocisterne da 36 tonnellate di gasolio ciascuna, “ma solo per la centrale elettrica - spiega Bartolo - ne servono 30 tonnellate al giorno. Dunque bisogna prevedere un maggiore impegno delle autorità”. Non è la prima volta che lampedusa deve fronteggiare la carenza di carburante. Il sindaco Filippo Mannino è intervenuto per chiedere che dalla Sicilia arrivino via nave più scorte possibile.

Intanto sono ripresi a pieno ritmo gli sbarchi di migranti. Altri 200 sono approdati a bordo di 11 imbarcazioni. Gli ultimi due barchini sono stati soccorsi dalla Guardia di finanza. A bordo 81 persone (fra cui 17 donne e 19 minori) di nazionalità tunisina e marocchina e 41 sudanesi fra cui tre minori. I due barchini sarebbero salpati da Kerkenna e Sfax, in Tunisia. Proprio da Sfax sono partiti otto dei nove barchini agganciati durante la notte, il nono - sempre secondo le dichiarazioni dei migranti - da Chebba, sempre in Tunisia. In nottata erano sbarcate altre 372 persone. Nei giorni scorsi il mare mosso dal vento di Maestrale aveva provocato un rallentamento delle partenze. Ieri ci sono stati tre approdi con un totale di 139 persone. Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot dell'isola dove al momento ci sono 769 ospiti a fronte di una capienza massima di 680. Questa sera, su disposizione della prefettura di Agrigento, la polizia scorterà all'aeroporto 180 migranti che, con un volo organizzato dall’agenzia Onu per i migranti (Oim) verranno trasferiti a Bari.

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