giovedì 15 febbraio 2024
Terzo vertice tra i due Stati dal 2008, con la firma di una dichiarazione congiunta e sette intese su temi che vanno dalla giustizia, alla difesa e all'energia. La premier: su Gaza seguiamo Parlamento
Meloni: «I condannati scontino la pena nel loro Paese d'origine»

Ansa

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Un incontro che rafforza una vecchia amicizia e che rinsalda alcuni punti di un partenariato strategico tra i due Paesi. Ma è anche l’occasione per ribadire il sostegno a Kiev, all’interno della Nato unita su questa linea, per ribadire la preoccupazione per ciò che accade a Gaza. Come anche per firmare importananti intese, come quella in tema di giustizia che rievoca il caso di Ilaria Salis, che prevede che i detenuti condannati in via definitiva in Romania possano scontare la pena nel Paese d’origine. Il primo incontro intergovernativo tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro romeno Marcel Ciolacu a Villa Doria Pamphilj (il terzo in ordine di tempo tra i due Stati, dopo quello del 2008 e 2011) ha portato con sé «una Dichiarazione congiunta molto significativa che amplia la portata del nostro partenariato strategico, delineando nuovi obiettivi e priorità condivise. E altri sette documenti importanti», tra intese e memorandum, che confermano – secondo la presidente del Consiglio – «un rafforzarmento della nostra amicizia, ampliando la nostra collaborazione a nuovi settori di interesse comune». I temi sono i più disparati: difesa, cooperazione di polizia, giustizia, start up, cooperazione nel settore dell'energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici. In materia di giustizia, «sono tanti i punti che abbiamo condiviso fra i nostri ministri, penso ad esempio che sia importante» - dice Meloni - l'accordo sottoscritto «che riguarda la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine».

Partnerariato economico

Un incontro che è servito anche per «dare un nuovo impulso ai nostri rapporti economici e commerciali che sono estremamente buoni, ma a maggior ragione non possiamo fermarci qui», prosegue la premier, perché «si può fare di più», visto che «pensiamo ci sia un forte potenziale inespresso». Finora l’Italia è il secondo cliente ed il secondo fornitore della Romania ed è il primo investitore in Romania per numero di aziende registrate. «Il fortissimo radicamento della comunità imprenditoriale italiana che in Romania – ricorda Meloni -conta oltre 50mila aziende è un segno tangilbile di come i nostri rapporti siano intensi».

Italia e Romania hanno «vari progetti comuni in settori strategici che vanno dai trasporti all'energia alla difesa», le fa eco il primo ministro romeno Marcel Ciolacu riferendosi anche all’impegno dell’Ansaldo Nucleare nel Paese. Primo ministro che alla fine aggiunge: «Alle imprese italiane dico, venite a investire in Romania: avrete da guadagnare e sarà un contributo allo sviluppo economico del nostro Paese. C’è un forte potenziale che vogliamo sviluppare».

Guerra in Ucraina

Sul fronte del conflitto che da ormai più di un anno infiamma l’Ucraina, la presidente del Consiglio ribadisce il pieno sostegno all'Ucraina e «da parte mia - ha aggiunto - ho confermato l'intenzione di proseguire nel contributo attivo alla sicurezza dei nostri alleati orientali: siamo convinti che l'Alleanza atlantica debba continuare a mostrare coesione, unità, in linea con un approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica e rilanciando anche l'azione al fianco sud». Ma l’occasione è anche propizia per parlare della comune attenzione nei confronti di una regione strategica, ovvero i Balcani Occidentali. «L'Italia considera una priorità il processo di riunificazione all'Europa delle nazioni che fanno parte di questo quadrante – sottolinea Meloni -Sono contenta che sia un approccio condiviso dalla Romania e c'è piena convergenza sul percorso di adesione di Moldova, Ucraina e Georgia».

Conflitto a Gaza

Entrambi i leader dei due Paesi hanno poi confermato la crescente preoccupazione per i recenti sviluppi in Medio Oriente, «in particolare per l'incolumità degli ostaggi, la salvaguardia dei civili nella zona di Rafah, per il rischio di un ulteriore allargamento del conflitto – conclude il capo del governo italiano - Il governo recepisce la chiara indicazione emersa dal Parlamento, lavoreremo in questo senso in ambito internazionale e in particolare nell'ambito della presidenza italiana del G7».

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