giovedì 12 dicembre 2019
Il direttore di Avvenire sulla rivista di Trenitalia "La Freccia"
Marco Tarquinio

Marco Tarquinio - Giorgio Boato

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Custodi dell'umanità, dell'obiettività, della giustizia e della libertà: parole che pesano e danno il senso di un impegno al timone di un giornale come Avvenire. Marco Tarquinio si racconta e racconta la missione del quotidiano che dirige da dieci anni al mensile di Trenitalia La Freccia, edizione di dicembre.

Tarquinio descrive il tentativo di conservare uno sguardo ottimista sul mondo, dando "cittadinanza mediatica a chi fa qualcosa di giusto, nell'impresa, nella scuola, nelle relazioni personali". Una scelta che premia, perché Avvenire ottiene consensi crescenti in un momento di profonda crisi editoriale.

"Un’informazione diversa si può fare, aiutando la gente a non vedere tutto nero", dice Tarquinio al direttore di La Freccia, Marco Mancini. Quanto al futuro del giornalismo, c'è ancora ragione di sperare: "Noi giornalisti avremo un futuro se ci dimostreremo e saremo percepiti e accettati come guardiani dei pozzi d’acqua potabile dell’informazione, nel tempo di un’informazione spesso fangosa e addirittura avvelenata. Custodi dell’obiettività e della libertà. Ponendoci anche un’altra impegnativa ambizione: dimostrare ancora l’utilità e, anzi, l’essenzialità dello strumento giornale".

QUI L'INTERVISTA INTEGRALE AL DIRETTORE MARCO TARQUINIO

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