venerdì 9 giugno 2023
È il primo caso nella Capitale. Il sindaco: «Un atto normale, doveroso, pienamente legittimo». Fdi in Consiglio comunale: intervenga il prefetto Giannini. Domani il Pride per le vie del centro
Gualtieri trascrive due atti di nascita esteri di figli di due mamme

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Prime due trascrizioni a Roma di atti di nascita esteri di figli di due mamme. Ad annunciarlo su Facebook, alla vigilia del Pride di Roma a cui ha già annunciato parteciperà, lo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri «con emozione e convinzione». Si tratta di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese. «Con questo atto garantiamo ai bimbi il riconoscimento della cittadinanza italiana, con i relativi diritti, e alle madri pieni doveri nei loro confronti – spiega il primo cittadino che in questo suo gesto è statp affiancato dall’assessore Andrea Catarci e il coordinatore Ufficio diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia - Si tratta di due certificati già formati all'estero e, con questa trascrizione, riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme, e non solo una. Un atto normale, giusto, doveroso, pianamente legittimo perché ci sono sentenze chiarissime in merito, e sarebbe davvero sbagliato e ingiusto non procedere alle trascrizioni o farlo in modo parziale».

Subito le reazioni delle opposizioni in Consiglio comunle. «Ci rivolgeremo al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, perché il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri è il primo che deve attenersi al rispetto delle leggi e non può stravolgerle per i propri convincimenti politici», tuona il consigliere capitolino di Fratelli d'Italia e presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale. Soddisfazione invece da +Europa, il cui segretario Riccardo Magi, che plaude al sindaco Gualtieri e invita «i primi cittadini e le prime cittadine d'Italia vadano avanti nelle trascrizioni», perché «dalla parte dei sindaci ci sono i principi costituzionali, che prevedono la tutela del diritto preminente dei figli e che, alla fine, prevarranno di fronte all'atteggiamento miope e prepotente del governo e dei partiti che sostengono questa maggioranza».

Il sindaco Gualtieri, poco prima, nel suo lungo post sui social aveva motivato questo gesto così: «Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Roma Capitale, con coerenza, è in prima linea nella promozione dei diritti e contro ogni forma di discriminazione. Poniamo fine all'indefinitezza e alla mancata assunzione di responsabilità. È maturo il tempo di dare al Paese una legge chiara per le famiglie omogenitoriali, che garantisca gli stessi diritti che sono riconosciuti in tutta Europa».


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