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Giubileo, pellegrine in preghiera sulla Porta Santa in Vaticano - Cristian Gennari/Siciliani
Oltre 5,5 milioni di pellegrini già arrivati a Roma per il Giubileo, 1 milione di pellegrini attesi per il Giubileo dei Giovani e la Giornata Mondiale della Gioventù (28 luglio-3 agosto), un forte impatto turistico sulla città di Roma e le città del Centro Italia e un lascito emozionale e attrattivo che continuerà, grazie alla dimensione mediatica avuta, anche a conclusione degli eventi giubilari. Sono questi i principali risultati dell’indagine condotta dal Ce.R.T.A. - Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi e Cattolicaper il turismo dedicata al racconto mediatico del Giubileo della Speranza presentata nella Sede di Roma dell’Università Cattolica nel convegno “Giubileo 2025. Pratiche di viaggio spirituale e impatto sui territori”, promosso anche con Publitalia ’80 e coordinato dal professore Massimo Scaglioni.
Il Giubileo 2025, nei suoi primi cinque mesi, si allinea al precedente Anno Santo in termini di viaggiatori coinvolti e si configura come capace di generare impatto su quattro dimensioni diverse e correlate: la città di Roma con le sue cinque porte sante (le quattro basiliche e quella del carcere di Rebibbia), mete dei pellegrinaggi; la reticolarità “fisica” dei territori limitrofi che sono coinvolti nell’interesse per viaggi a vocazione religiosa, spirituale o culturale, entro la regione Lazio ma anche al di fuori di essa: Viterbo e la Tuscia (dove a maggio si è parlato di “boom di visitatori”, arrivando al 15% di turisti stranieri nei musei), Napoli (che prevede 4 milioni di turisti da Roma), l’Umbria (che nel primo trimestre 2025 ha visto le presenze complessive in crescita del 8%, con circa 1 milione di visitatori sul territorio regionale), e in particolare Assisi (che ha registrato ben 218 mila presenze); una reticolarità tecnologica e “virtuale”: grazie a tools come la WebApp Cammini della fede promossa dalla Cei, che agevola i cammini dei fedeli, o la possibilità di prenotare visite sacre e itinerari turistici in Vaticano tramite web, con l’assistente virtuale Julia sviluppata dal Comune di Roma Capitale, che aiuta i pellegrini nella loro esperienza a Roma.
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Fedeli in Piazza San Pietro a Roma - Ansa
«Il Giubileo è naturalmente un evento particolarmente attenzionato dai media (in un anno caratterizzato anche dal Conclave) che lo raccontano da diversi punti di vista, anche oltre la sola dimensione religiosa – ha detto la professoressa Anna Sfardini, responsabile delle Attività di ricerca Ce.R.T.A., presentando la ricerca -. Dieci le “cornici di senso”, le modalità di declinazione del racconto dell’Anno Santo con cui i media hanno narrato l’evento fino ad ora. Tra queste si segnalano quella “sociale”, utilizzata per raccontare come le persone vivono l’Anno Santo, “economica”, che tratta il Giubileo nella sua dimensione di grande evento con ricadute economiche sul territorio, oltre che “salvifica” e “identitaria”, entrambe cornici di senso legate alla natura cristiana e cattolica dell’Anno Santo, con riferimento nel primo caso al racconto del Giubileo come momento per ottenere il perdono dei propri peccati e nel secondo come occasione per ricongiungersi con la propria fede».
La ricerca ha delineato quattro modelli di viaggiatore: la figura dell'eremita, dedito a una vacanza contemplativa e di meditazione, alla ricerca di una connessione tra spiritualità e natura; quella del pellegrino, che intraprende un itinerario di devozione, come rinnovo di fede condiviso con altri; l'entusiasta, che affronta il viaggio come occasione di divertimento; il mindful explorer, che cerca esperienze di esclusività e autenticità, occasioni di contatto privilegiato con i luoghi che incontra.
Al centro, monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, durante l'evento per la presentazione della ricerca del Ce.R.T.A sul valore del "turismo spirituale" - Ufficio stampa Università Cattolica
«I pellegrini hanno come meta una profonda esperienza spirituale e un luogo che la rappresenta (chiesa, santuario, monastero…) e questo li differenzia dai turisti” – ha detto monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica -. I due percorsi però spesso si incrociano, esiste un turismo che intercetta la crescente domanda spirituale: stiamo, infatti, notando che questa si interseca spesso con un’esperienza culturale più ampia di matrice anche spirituale e religiosa. Ancor più durante il Giubileo è importante promuovere un turismo che, pur non essendo un pellegrinaggio, sappia cogliere gli aspetti spirituali e sia sempre attento ai luoghi e alle comunità, ponendo attenzione alla sostenibilità e alla giustizia, come evidenziato nel Messaggio della Santa Sede per la prossima giornata mondiale del Turismo che si celebrerà il 27 settembre».
«Tra i milioni di pellegrini attesi a Roma per il Giubileo - ha aggiunto Luca Bruschi, direttore dell'Associazione Europea delle Vie Francigene, fra i tanti relatori della giornata -, circa 30mila arriveranno a piedi o in bicicletta. Percorrere cammini come la Via Francigena significa vivere un’esperienza di trasformazione e condivisione, dove anche la dimensione turistica trova però una sua valenza: circa 8 pellegrini su 10 tornano da turisti sui luoghi attraversati durante il cammino».
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1 giugno, Giubileo della famiglia: settantamila fedeli in Piazza San Pietro con Leone XIV - Ansa
La ricerca proseguirà con un’indagine quantitativa su un campione di viaggiatori italiani ed europei che si sono recati a Roma in vista del Giubileo o che hanno intenzione di farlo: tra gli obiettivi, si vorrà analizzare il valore e il senso del viaggio spirituale, pesare le quattro figure di “viaggiatore spirituale”, scoprire connessioni con altre forme di turismo (culturale, enogastronomico, sportivo, green), mappare luoghi, destinazioni, esperienze del Giubileo ma non solo. I risultati dell’intero lavoro saranno presentati in Università Cattolica a novembre. Per un racconto del Giubileo a 360°.