giovedì 31 gennaio 2019
Deposta una corona di fiori sotto la lapide che ricorda la signora Valenti, morta nel 1983 perché «troppo sporca» per essere caricata in ambulanza. Dodici i morti a Roma da novembre
La corona di fiori deposta sotto la lapide di Modesta Valenti

La corona di fiori deposta sotto la lapide di Modesta Valenti

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Una corona di fiori sotto la lapide al binario 1. Poi una lunga fila di persone che sfila per deporre gerbere colorate nei cesti. E' stata ricordata così, anche quest'anno, Modesta Valenti, la donna senza dimora morta il 31 gennaio 1983 alla Stazione Termini. Nei prossimi giorni in altre 13 parrocchie sarà celebrata la memoria di questo lutto di 36 anni fa, in una città che ancora non riesce a dare risposte sufficienti a chi non ha casa: da novembre a oggi nella Capitale sono dodici le persone morte in strada.

Modesta Valenti si sentì male proprio alla Stazione Termini, ma l’equipaggio dell’ambulanza che accorse alla chiamata non volle prenderla a bordo perché era sporca e aveva i pidocchi, a causa delle condizioni in cui viveva. Un rimpallo di responsabilità durato ore, durante il quale Modesta agonizzava e moriva. Una morte che ha segnato profondamente l’amicizia della Comunità di Sant’Egidio con chi è senza dimora. Nell’anniversario della sua scomparsa, Sant'Egidio nella liturgia per gli “amici per la strada” ricorda tutte le persone scomparse che la Comunità ha avvicinato in vita, ricordando ciascuno per nome. Con loro, attraverso il servizio delle mense, delle cene itineranti e dei luoghi di accoglienza, i volontari hanno intessuto rapporti di prossimità e di familiarità, nel tentativo di migliorare le difficili condizioni della loro vita.

Alla cerimonia commemorativa al binario 1 sono intervenuti Riccardo Pozzi, direttore centrale Risorse umane e organizzazione delle Ferrovie dello Stato Italiane, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e don Benoni Ambarus, direttore della Caritas romana. Pozzi ha ricordato l'impegno delle Ferrovie per aiutare il popolo dei senza dimora che gravita attorno alle stazioni. Da anni Ferrovie, tra le altre iniziative, concede alla Caritas gli spazi dell'Ostello di via Marsale intitolato a don Luigi Di Liegro: «Siamo contenti di fare memoria di Modesta Valenti - ha detto Riccardo Pozzi - perché questo ricordo deve farci da pungolo all'azione». «Mi piacerebbe che ci fermassimo un momento - è stato l'invito di don Benoni Ambarus - per dare modo a Modesta di guardarci tutti da lassù. Lei che allora non venne guardata da nessuno».

«E' importante accorgersi delle persone che vivono in strada - ha aggiunto Marco Impagliazzo - ricordandoci che da novembre solo a Roma ne sono morte dodici. Da qui nasce l'impegno cui teniamo molto: quello di stare vicino a queste persone, di trovare per loro soluzioni perché in tanti possano ritrovare una casa, un lavoro, la bellezza della vita sociale. Si può fare, se uniamo le forze. Anche per la città di Roma sarebbe un motivo di vanto se si moltiplicassero le occasioni per salvare queste persone»

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