martedì 27 febbraio 2024
Le conferenze stampa dopo lo scrutinio-fiume. Il sindaco battuto: a Cagliari un voto contro di me. La neo governatrice: orgogliosa di essere la prima donna
Alessandra Todde e Paolo Truzzu

Alessandra Todde e Paolo Truzzu - ANSA

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"La sconfitta? Solo colpa mia". All'indomani dello scrutinio infinito Paolo Truzzo, candidato del centrodestra prova a fare da parafulmine per la sua coalizione alle prese con lo smacco subito. Mentre la neo governatrice Alessandra Todde si dice orgogliosa di essere la prima donna a guidare la Sardegna, e pronta a "lavorare da oggi perchè l'isola rinasca". Ma lancia anche segnali politici precisi come quando afferma di essere rimasta "molto colpita" dai fatti di Pisa: "I sardi hanno risposto con le matite ai manganelli", sottolinea e non le manda a dire a Giorgia Meloni che "è venuta qui a passeggiare, a fare cabaret mentre i sardi fanno fatica a vivere".

Il giorno dopo la defatigante maratona elettorale a Cagliari è iniziata con una doppia conferenza stampa. Prima lo scontitto, poi la vincitrice.

"Il voto disgiunto c'è sempre stato. Io penso invece che abbia inciso molto il risultato di Cagliari", ha detto Truzzu che è risultato meno votato rispetto ai partiti della sua coalizione e che ha avuto propria nella città che amministra uno dei risultati peggiori. Il sindaco del capoluogo questa mattina ha inviato un messaggio alla presidente del Consiglio attribuendosi le responsabilità del risultato sotto le attese. "A Cagliari - sottolinea - il voto è stato più contro di me che a a favore di Todde".

Una avversaria alla quale racconta di avere telefonato per farle complimenti ed auguri, riconoscendo così la sconfitta. Truzzu ha chiarito che allo stato non contesterà l'esito delle urne, anche se lo scarto tra i duellanti si è fermato sotto i tremila voti. "Il riconteggio? eventualmente lo farà il tribunale. Una volta che avremo i dati li confronteremo con quelli presi dai nostri rappresentanti di lista nelle sezioni e valuteremo la situazione. Se riterremo che ci sarà un elemento per poter fare un ricorso, lo faremo. Ma non è una cosa all'ordine del giorno".

Ma inevitabilmente l'attenzione maggiore si è concentrata sulla vincitrice, di un soffio, della sfida.

"Ringrazio tutti - ha esordito Todde - . Siete stati 16 ore ad attendere il testa a testa che è stato lungo e faticoso. Ma come tutte le cose lunghe e faticose hanno dato un risultato importante. Sono orgogliosa di essere la prima donna presidente della regione. Dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo. Rispondendo alle domande in conferenza stampa la neo-governatrice ha detto di non credere che la Sardegna sia un laboratorio, "i sardi non sono delle cavie". Ma "sono molto contenta che questo progetto di unione possa aver trovato in Sardegna un progetto solido e saldo - ha aggiunto - . Credo che l'alleanza tra M5s e Pd sia l'unica strada percorribile".
"Oggi si deve iniziare a lavorare per la Sardegna rendere pratico il nostro programma elettorale, partire dalla sanità, dall'assalto eolico e dai giovani che emigrano: vorremmo un'isola moderna pulita, meta per chi vuole vivere in un contesto del terzo millennio. Su questo ci impegneremo perché l'isola rinasca e cambi faccia". Quanto al pollice verso di Flavio Briatore risponde così: "Dice che non verrà in Sardegna perché ho vinto io? E' un problema suo, riusciremo a campare lo stesso".

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