martedì 5 novembre 2019
Una assessora veneta aveva denunciato su Facebook, ripresa da giornali, un presunto "allontanamento" degli Alpini dalla chiesa dov'era prevista la Messa. Non è andata esattamente così
Un momento del raduno nazionale degli Alpini quest'anno a Milano (Fotogramma)

Un momento del raduno nazionale degli Alpini quest'anno a Milano (Fotogramma)

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«Nessuno è stato cacciato, e a nessuno è stato impedito di entrare in chiesa. È stato solo chiesto al gruppo di Alpini di utilizzare per la "preghiera dell'Alpino" durante la celebrazione della Messa il nuovo testo indicato dall'Ordinariato Militare d'Italia, in cui non si fa più riferimento alla "benedizione alle armi", testo peraltro utilizzato dagli alpini in servizio militare». Così la diocesi di Vicenza puntualizza e chiarisce quanto scritto da alcuni giornali secondo i quali il parroco avrebbe vietato l'ingresso nella chiesa di San Pietro al gruppo dell'Ana locale in occasione della Festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale celebrata ieri.

«Il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol già dal 2017, sentito appunto il parere dell'Ordinariato Militare d'Italia, aveva deciso che nelle celebrazioni si utilizzasse il nuovo testo, peraltro adottato fin dagli anni 70 dagli alpini in servizio effettivo - spiega il responsabile dell'ufficio stampa della diocesi, don Alessio Graziani -. Di fronte a questa richiesta, gli alpini del Gruppo Ana locale hanno scelto liberamente di non partecipare alla Messa, che peraltro era già stata preparata dal parroco e che aveva in programma di suonare anche "Il Silenzio", una decisione presa senza neppure essere comunicata al parroco».

«A nome del vescovo ci tengo a sottolineare che la Chiesa di Vicenza nutre affetto e gratitudine per tutti gli alpini, che sono una presenza significativa di solidarietà e di spirito di servizio costante per la nostra comunità», sottolinea infine don Graziani.

La denuncia dell'assessore e le vecchie polemiche sul testo

La vicenda del presunto "allontanamento" degli alpini dalla chiesa era stata denunciata ieri su Facebook dall'assessore regionale veneto all'Istruzione e al Lavoro, Elena Donazzan. «Ricordo a tutti che questa è la preghiera ufficiale», scriveva. Aggiungendo: «Ringraziate Dio che avete gli Alpini e proviamo a rispettare un po' di più i nostri caduti»

In realtà non è la prima volta che attorno alla Preghiera dell'Alpino si levano polemiche. Per decenni il testo, che risale a metà anni Trenta e ha assunto forma ufficiale nel 1949, è stato da più parti criticato e se ne sono invocavate modifiche, specialmente nel punto in cui diceva, invocando «Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi»: «rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana». Parole modificate nell'attuale versione, approvata dall'Ordinariato Militare, in «Dio onnipotente, che hai creato e redento l'umana famiglia, insegnaci con il Tuo amore e con la fede in Te a ben operare per la pace tra i popoli!» e «rendici forti a difesa della nostra Patria, della nostra Bandiera e della nostra millenaria civiltà cristiana».

Vale forse la pena ricordare che la "benedizione delle armi" era già stata espunta nel lontano 1972 su esplicita richiesta dell'allora cappellano capo del 4° Corpo d'Armata Alpino, monsignor Aldo Parisio. E fuori è rimasta, da quasi cinquant'anni. Vero è che nel 1987 il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Ana stabilì che la Preghiera fosse preferibilmente recitata nella forma originale del 1949 ma solo quando alle cerimonie fossero presenti unicamente iscritti all’Ana.

La Preghiera dell'Alpino (versione approvata dall'Ordinariato Militare)

Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,

su ogni balza delle Alpi

ove la Provvidenza ci ha posto

a baluardo fedele delle nostre contrade,

noi, Alpini d’Italia,

sostenuti dal dovere pericolosamente compiuto,

eleviamo l’animo a Te, o Signore:

custodisci e proteggi le nostre famiglie lontane;

guidaci ad essere degni delle glorie dei nostri avi.

Dio onnipotente,

che hai creato e redento l’umana famiglia,

insegnaci con il Tuo amore e con la fede in Te

a ben operare per la pace tra i popoli!

Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall’impeto della valanga;

fa’ che il nostro piede posi sicuro su le creste vertiginose,

su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi;

rendici forti a difesa della nostra Patria,

della nostra Bandiera

e della nostra millenaria civiltà cristiana.

E tu, Madre di Dio, candida più della neve,

tu che conosci e raccogli

ogni nostro anelito e ogni nostra speranza:

custodisci e proteggi i tuoi Alpini;

volgi il tuo sguardo alla sofferenza e al sacrificio

di tutti i caduti;

Benedici!

AMEN

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