Montedoro cerca un muratore per il rilancio. Ma nessuno risponde ai bandi

Il Comune siciliano non riesce a trovare un operaio per i lavori di riqualificazione, a partire dalla scalinata della chiesetta. Il sindaco: progetto già finanziato, ma ai miei cittadini non inter
July 2, 2025
Montedoro cerca un muratore per il rilancio. Ma nessuno risponde ai bandi
ImagoEconomica |
Un piccolo esercito, composto soprattutto da donne, pronto a lavorare alla riqualificazione del paese. Ma per la mancanza di operai, ne basterebbe solo uno, il cantiere, già finanziato, resta fermo ai nastri di partenza. A tentare di sbrogliare la pirandelliana trama in cui si trova imbrigliato Montedoro, un pugno di poco più di mille abitanti nell’entroterra della provincia di Caltanissetta, è il suo sindaco-bis, Renzo Bufalino, 44 anni. Sorride amareggiato e di arrendersi alle logiche del paradosso della sua terra non vuole proprio sentirne. Per la quarta volta consecutiva, così, ha emesso un avviso pubblico per reclutare un muratore o un carpentiere. «Ne serve almeno uno, solo così potremo aprire il cantiere» spiega Bufalino. «Ma nessuno si è fatto finora avanti. Nessuna candidatura, nessun contatto sin dalla prima pubblicazione diramata lo scorso aprile». Così le risorse stanziate, poco più di 50 mila euro, rischiano di tornare indietro perché inutilizzate, «una decina di disoccupati, il 70% sono donne, individuati e pronti a darsi da fare dovranno restare a casa e le migliorie al territorio urbano della nostra comunità ce le scordiamo». I lavori nello specifico riguardano la riqualificazione della scalinata dell’unica chiesetta del paese Santa Maria del Rosario e di una villetta comunale del centro storico. In tutto sono solo 42 giorni le attività previste, da pagare con i soldi della Regione che, dal canto suo, e su richiesta del primo cittadino, ha già concesso due proroghe prima di chiedere la restituzione delle somme stanziate. «Il progetto di rigenerazione urbana – spiega Bufalino – è rivolto ai disoccupati che grazie all’ex ufficio collocamento abbiamo reperito senza grandi difficoltà. Sono montedoresi pronti a mettersi in gioco ma sono rimasti a braccia conserte perché nessuno è disposto a fare il muratore, così come previsto nel bando regionale ed il cantiere non può essere avviato». La misura economica richiesta e approvata a Palermo, predisposta proprio per dare una boccata d’ossigeno al territorio e dare un segnale concreto a chi è in difficoltà, dunque si chiude con un nulla di fatto. Almeno per ora. «In un tempo in cui la disoccupazione è tra le piaghe più dolorose della nostra Sicilia questo fatto – constata Bufalino – suscita un misto di stupore e amarezza. Anzi, ha proprio dell’incredibile. Abbiamo messo in campo un’iniziativa per offrire lavoro a chi non ne ha e ci troviamo nell’assurda situazione di non trovare chi materialmente possa iniziare. Eppure un solo muratore ci permetterebbe di aprire il cantiere e coinvolgere altri disoccupati, ma non c’è. Siamo spiazzati». Un paradosso che colpisce al cuore una comunità storicamente segnata dalla mancanza di lavoro, da dove ogni anno centinaia di giovani e lavoratori qualificati emigrano in cerca di un futuro al Nord Italia e nelle colonie europee. «In questo scenario, vedere un’opportunità concreta sfumare per mancanza di manodopera specializzata è uno schiaffo alla logica e una fotografia impietosa della crisi in atto», ancora il primo cittadino che riflette sulle cause di quanto accaduto nel paesino che amministra. «Sono tante – ammette il sindaco –. Dallo spopolamento delle aree interne all’emigrazione dei lavoratori, dalla mancanza di formazione professionale alla fuga dai mestieri manuali». Montedoro è infatti uno dei comuni siciliani con il più alto tasso di emigrati. La questione spopolamento e case vuote è anche finita sui banchi del consiglio comunale che lo scorso dicembre ha adottato una delibera con cui si elencano alcuni interventi per contrastare il fenomeno, tra cui la possibilità di acquistare e ristrutturare gli immobili del centro storico anche con fondi provenienti dall’Unione dei Comuni. «Questa è un’occasione persa per un paese che ha fame di riscatto e che oggi si scopre, ancora una volta, prigioniero delle proprie contraddizioni». Il nuovo avviso è già pubblicato. Chissà che stavolta, l’ennesima, sia quella buona.

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