Migranti, la novità è il picco di minori stranieri soli arrivati in Italia
di Diego Motta
I dati del Viminale confermano la crescita già annunciata dai sindaci delle città: +36% di arrivi in un anno. Il dato complessivo degli approdi è stabile. L'Ismu in vista della Giornata internazionale dei Migranti: oltre 5 milioni gli stranieri nel nostro Paese, gran parte stabili e regolari

Un balzo del 36% nell'arrivo dei minori stranieri non accompagnati, destinato ulteriormente a crescere da qui alla fine dell'anno. È il dato che più colpisce, a pochi giorni dalla fine del 2025, nella fotografia dei flussi migratori dell'anno in corso.
Nel giorno in cui Ismu, in vista della Giornata Internazionale dei Migranti, evidenzia che sono ormai oltre 5 milioni i cittadini stranieri residenti in Italia, pari al 9% della popolazione, il dato maggiormente rilevante è documentato dal cruscotto giornaliero del Viminale: se il numero degli sbarchi tra il 2024 e il 2025 appare sostanzialmente stabile (65.310 sono stati gli approdi complessivi nel 2025 nel nostro Paese, contro i 64.909 del 2024) si conferma invece la tendenza in forte crescita degli "under 18" stranieri che arrivano soli sulla penisola: sono stati 11.920 gli arrivi dei minorenni stranieri a metà dicembre, contro gli 8.752 registrati al 31 dicembre 2024. Una tendenza già anticipata dai sindaci delle grandi città, che per tempo hanno chiesto all'esecutivo finanziamenti e progetti a favore dei ragazzi immigrati. Sul fronte degli sbarchi, sono stati i cittadini provenienti dal Bangladesh (19.905) davanti a quelli dell'Egitto (8.958) i migranti più numerosi giunti nel nostro Paese.
Quanto al monitoraggio dell'Ismu, rilascia l'immagine di un Paese che fa i conti con una popolazione immigrata ormai stabilizzata in Italia, «un universo estremamente diversificato per provenienze, percorsi migratori e caratteristiche socio-demografiche - sottolineano i ricercatori dell'istituto -. Il panorama delle presenze straniere regolari nel nostro Paese evidenzia un contesto di stabilità e radicamento: il gruppo più numeroso è costituito dai cittadini rumeni, dunque cittadini dell’Unione europea, con oltre 1 milione e 73mila residenti».
Da oltre 14 anni la componente regolare stabile è maggioritaria: dal 2012 i cittadini non comunitari con permesso a tempo indeterminato sono aumentati costantemente e il picco è stato raggiunto nel 2021, quando i lungosoggiornanti costituivano i due terzi dei presenti. Dal 2022 l’incidenza sul totale dei presenti è diminuita, soprattutto a causa delle numerose acquisizioni di cittadinanza italiana – poco meno di 200mila all’anno – e dell’aumento dei permessi rilasciati per motivi di protezione internazionale, in particolare nel 2022 a cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
Le tipologie di soggiorno riflettono i percorsi migratori delle diverse collettività. In particolare, tra i filippini – comunità di antica presenza – prevale nettamente la presenza stabile: il 72% ha un permesso di lungo soggiorno, così come i cinesi (65%) e i marocchini (62%). Gli ucraini risiedono in Italia in larga misura con permessi per motivi di protezione (43%). Anche per i cittadini di Bangladesh e Pakistan i permessi per richiesta di asilo o protezione sono rilevanti, rappresentando circa un quinto dei casi per entrambe le collettività.
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