L'Orchestra del Mare sbarca a Firenze con Brunello e Krylov

I due celebri musicisti protagonisti il 14 dicembre di un concerto al Teatro del Maggio Musicale: suoneranno gli strumenti realizzati con il legno delle barche dei migranti
November 29, 2025
L'Orchestra del Mare sbarca a Firenze con Brunello e Krylov
Il violoncellista Mario Brunello con l’Orchestra del Mare
Barche da rottamare perché mezze sfasciate. Persone da rottamare perché in fuga e senza nulla in tasca. Detenuti da rottamare perché hanno sbagliato e se la sono voluta… Oppure no: oppure barche smontate e rimontate da mani sapienti perché diventino violini, violoncelli, un’intera orchestra. E migranti le cui voci tornano a parlare con la musica sublime di Bach e Paganini. E carcerati, anche ergastolani, trasformati in liutai, le cui mani – un tempo insanguinate – da quelle barche traggono strumenti, oggi suonati dai più celebri Maestri al mondo. L’ennesimo “miracolo” umano avverrà questa volta sul palcoscenico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la sera del 14 dicembre, quando i variopinti strumenti dell’Orchestra del Mare saranno suonati da artisti famosi come il violoncellista Mario Brunello e il violinista russo Sergej Krylov, accompagnati dai musicisti dell’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole.
Il progetto, intitolato non a caso “Metamorfosi”, è nato in seno alla “Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti” fondata nel 2012 da Arnoldo Mosca Mondadori: «L’Orchestra del Mare trasforma in armonia e speranza ciò che viene ritenuto scarto: le imbarcazioni destinate ad essere smaltite come “corpo di reato”, gli uomini e le donne che scappano da fame e guerra, e infine le persone detenute che scoprono un’opportunità di riscatto attraverso la forza inesauribile del lavoro e dei talenti che ciascuno ha, anche in un carcere», spiega il presidente. Il tutto è nato con la semplicità delle idee geniali: «La liuteria funzionava da dieci anni nel carcere di Opera, dove il maestro liutaio Enrico Allorto insegnava ai detenuti a realizzare violini da donare ai ragazzini rom che al Conservatorio di musica non potevano permettersi lo strumento. Ma è successo che nel dicembre del 2021 portai nel laboratorio pochi legni delle barche di Lampedusa per farne un presepe e loro invece ne fecero un violino. Rimasi stupefatto io stesso, capii che quell’idea si poteva moltiplicare e già mi immaginavo un’intera orchestra sul palcoscenico della Scala di Milano». All’inizio solo un sogno. Poi però alla Scala l’Orchestra del Mare è approdata davvero nel febbraio dello scorso anno, e nel palco reale del Teatro più famoso al mondo, tutto esaurito per l’occasione, sedevano loro, i liutai usciti eccezionalmente dal carcere per ascoltare la voce delle loro creature. Anche alla Scala, come ora al Maggio Musicale Fiorentino, al violino e al violoncello c’erano Sergej Krylov e Mario Brunello, abituati a suonare preziosissimi strumenti dal valore incalcolabile, eppure intimamente commossi dalle voci sofferte di quei legni, ancora incrostati dalle vernici rosse, gialle, verdi delle barche, così inconsuete in un’orchestra…
«Questo concerto a Firenze è un vero e proprio messaggio - sottolinea oggi il maestro Mario Brunello -, pensare che strumenti, nati da barconi raccolti sulle rive dopo la traversata del mare, ora suonano insieme all’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole per condividere con il pubblico un appello di speranza, è toccante. Al nostro fianco, in un ideale passaggio di testimone, ci saranno anche Maria Salvatori al violoncello e Angela Tempestini al violino». Il ricavato della serata (25 euro l’ingresso) sosterrà “Metamorfosi”: «Tutte le persone detenute che nelle varie carceri lavorano al progetto sono regolarmente assunte», precisa infatti Arnoldo Mosca Mondadori, che cita l'articolo 27 della Costituzione Italiana come fonte di diritto. Perché qui non si tratta di fare qualcosa di originale o elargire buone azioni, ma di restituire il dovuto: «Se la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, solo un lavoro può ricostruire la dignità delle persone. Tra le carceri di Opera a Milano, Monza, Secondigliano a Napoli e Rebibbia a Roma garantiamo contratti a tempo indeterminato a oltre venti persone. E grazie al lavoro le persone cambiano davvero, ritrovano fiducia in se stesse e nella vita, voglia di riscattarsi e rimediare al danno fatto, sia in carcere che dopo: la misericordia supera i tempi della giustizia». Il bene va fatto bene, ogni mese ci sono stipendi da pagare, «e noi ci riusciamo grazie a Intesa Sanpaolo, Confcommercio e ad alcune generose Fondazioni (Santo Versace, Cariplo, Peppino Vismara, Alberto e Franca Riva, Comunità di Monza e Brianza), mentre tutti gli artisti prestano gratuitamente i loro talenti. Oggi sono profondamente grato al Maggio Musicale Fiorentino e a Fondazione CR Firenze, che danno voce a tutto questo».
In programma il 14 dicembre musiche di Johann Sebastian Bach (concerto per 2 violini, archi e basso continuo in re minore BWV 1043), Niccolò Paganini (concerto per violino e orchestra n. 2 in si minore: Campanella), Astor Piazzolla (“Adiòs Nonino” per violoncello e archi) e Giovanni Sollima (“Violoncello vibrez!” per due violoncelli e archi). A suonare sono legni provenienti da alberi africani, spiegano ad Avvenire i liutai professionisti che insegnano l’arte in carcere. Le imbarcazioni gli arrivano da Lampedusa sui Tir, ancora cariche di vestiti, biberon, salvagenti, tutine da neonato. «Ovviamente non sono aceri e abeti di liuteria, sono legni difficili, crepati, impregnati di cherosene, ma proprio per questo il fatto che riescano ad emettere una profonda dolcezza di suoni scuote emotivamente, ogni volta i musicisti si commuovono». «Sono strumenti eucaristici – aggiunge Mondadori – hanno dentro la morte ma anche la speranza, e il loro suono arriva a tutti i cuori, anche se non credenti». Il momento forse più toccante sarà alla fine del concerto, quando i liutai/detenuti doneranno ai Maestri Brunello e Krilov un violoncello e un violino del mare.

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