L'Italia "in nero", denunce a Brescia e in Umbria

La Guardia di finanza chiude 4 aziende nella provincia lombarda: impiegavano 17 lavoratori irregolari. A Perugia scoperti affitti turistici abusivi. L'economia sommersa vale 182 miliardi
May 30, 2025
L'Italia "in nero", denunce a Brescia e in Umbria
L’Italia resta un Paese di santi, navigatori e sfruttatori. E non mancano nemmeno i furbi. A Brescia la Guardia di finanza ha sequestrato 4 aziende che impiegavano lavoratori in nero nel settore del confezionamento di abbigliamento: cinque i denunciati. In Umbria intanto rispunta un altro vecchio vizio, quello degli affitti abusivi. Durante alcuni controlli sulle strutture turistiche, le fiamme gialle di Perugia ne hanno trovate irregolari 9 su 18 messe sotto la lente, la metà esatta.
L’economia sommersa insomma non solo resiste, ma continua imperterrita a prosperare. Lo confermano le cifre rese note dall’Istat nell’autunno scorso: nel 2022 (ultimo anno preso in esame) il “nero” ha sfiorato i 182 miliardi di euro all’anno, in crescita di 16,3 miliardi rispetto al 2021. Cifre enormi, mica bruscolini. E i lavoratori irregolari sono un esercito: 2 milioni 986mila, dato stabile rispetto all’anno precedente. Il fenomeno riguarda però non solo le imprese, ma anche le famiglie, a dimostrazione di un malcostume diffuso: tanti ancora fanno ricorso a collaboratori domestici omettendo il giusto inquadramento. Lo dimostra la percentuale di irregolari impiegata nel settore dei servizi alle persone, pari al 39% del totale. E’ il dato più alto, seguito a distanza dal 14,6% del terziario. Resta significativa la presenza di lavoratori in nero anche in agricoltura (17,4%) e nelle costruzioni (12,4%), dove il fenomeno si intreccia al caporalato. Il “vizio” continua comunque ad attecchire anche nel settore commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (14,5%).
Non stupisce, quindi, quello che è stato scoperto a Brescia, nel bel mezzo del profondo e operoso Nord. I finanzieri hanno identificato 35 lavoratori stranieri in condizioni di sfruttamento (su 71 presenti) in 4 opifici che sono stati poi sottoposti a sequestro. Tutti percepivano uno stipendio non in linea con i contratti collettivi nazionali e al di sotto della soglia di povertà. In più, lavoravano e vivevano in alloggi degradanti e fatiscenti. Cinque gli “imprenditori” deferiti all'autorità giudiziaria. Tra gli operai sfruttati, 17 non avevano un contratto regolare. Tre persone sono state denunciate per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
Panorama piuttosto desolante anche in Umbria. In vista dell’apertura della stagione turistica, la Guardia di finanza ha effettuato controlli ad Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio e Umbertide. Oltre a due persone denunciate per non aver adempiuto all'obbligo di comunicare le generalità degli ospiti, sono stati scoperti tre proprietari che avevano concesso in locazione i propri immobili a fini turistici senza alcun tipo di contratto regolare e, soprattutto, senza adempiere agli obblighi fiscali. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, i proprietari avrebbero omesso di dichiarare ricavi per un totale di oltre 90mila euro. Immancabile, anche in questo caso, la manodopera irregolare. Nel corso delle attività di controllo, sono stati infatti individuati quattro lavoratori in nero, di cui tre in una sola struttura. La stangata è stata pesante: 44mila euro di sanzioni in totale. Ogni tanto anche ai furbetti qualcosa va storto.

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