Lecce, donna uccide il figlio nel sonno e si toglie la vita
di Redazione
Un'altra tragedia familiare legata al disagiom mentale. La donna era seguita dai servizi sociali, alla base del gesto i litigi con il marito sull'affidamento del figlio
In Puglia una donna, la notte tra il 17 e il 18 novembre, ha ucciso il figlio nel sonno e si è poi tolta la vita, gettandosi in mare con l'auto. I fatti sono avvenuti a Calimera, in provincia di Lecce. Si tratterebbe di un'altra storia legata al disagio mentale, dopo la tragedia di Trieste avvenuta settimana scorsa.
Il cadavere della donna è stato ripescato martedì pomeriggio dalla Capitaneria di Porto dopo la segnalazione fatta dall'equipaggio di un peschereccio. Il cadavere si trovava a circa 700 metri al largo di Torre dell'Orso. La donna è stata identificata attraverso i tatuaggi che ha sul corpo. I suoi dati sono stati incrociati con la denuncia di irreperibilità di madre e figlio fatta poco prima ai carabinieri di Calimera da Fabio Perrone, al quale da martedì spettava l'affidamento del figlio. Quindi, sono state avviate le ricerche del figlio della coppia, che è stato cercato senza successo prima in mare.
Poi i carabinieri si sono fatti aprire la porta di casa dall'affittuario della donna e hanno trovato il cadavere del bambino nell'appartamento a Calimera. Il bimbo era in pigiama sul letto matrimoniale, dove solitamente dormiva con la mamma. L'ipotesi dei carabinieri del nucleo investigativo di Lecce è che Elia sia stato ucciso nel sonno. Si parla di asfissia meccanica. L'autopsia, che sarà compiuta dal medico legale Alberto Tortorella, dirà se è stato strangolato o soffocato. Sul corpo non ci sono altre ferite.
La donna era seguita dai servizi sociali del Comune. L'origine del gesto va ricercata verosimilmente nel rapporto difficile tra i coniugi. Le liti avevano raggiunto il culmine a ridosso delle feste natalizie dello scorso anno. Lo dimostra anche un esposto contro l'ex moglie che il marito aveva depositato al Comune di Calimera il 16 dicembre 2024 nel quale l'uomo racconta che dopo una lite per la divisione delle feste natalizie la donna gli aveva detto di ritenerlo responsabile di qualsiasi cosa sarebbe capitata a lei e al bambino. «Saluta bene Elia perché lo porto con me - aveva detto - è già capitato che io sia andata di fronte al mare con la macchina».
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