Il giudice "sblocca" la nave ferma. L'Ong: salvare vite è legittimo

Sospeso il fermo amministrativo dell'imbarcazione Aurora di Sea Watch, bloccata al porto di Agrigento 18 giorni fa dopo aver soccorso 70 persone. «Regole rispettate, è stato sbagliato ostacolarci»
August 4, 2025
Il giudice "sblocca" la nave ferma. L'Ong: salvare vite è legittimo
Operazioni di soccorso dei migranti in mare da parte di volontari delle Ong
Il tribunale di Agrigento ha sospeso il fermo amministrativo che da 18 giorni teneva la nave di soccorso Aurora della Sea Watch bloccata in porto. Lo ha reso noto la stessa Ong tedesca, che ha sottolineato come le motivazioni del giudice ribadiscano che il capitano ha rispettato il diritto internazionale, portando al sicuro 70 persone. Bloccare Aurora «in un periodo dagli intensi flussi migratori, come quello estivo - ha sottolineato Sea Watch - è un atto volto a ostacolarci nel salvare vite in mare. Un altro colpo per la Legge Piantedosi che ha conseguenze che ricadono solo e soltanto sulle migliaia di persone che ogni giorno rischiano la vita a sud delle nostre coste».
A dare notizia del fermo era stata la stessa Ong. Lo sbarco dei 70 era avvenuto a Lampedusa, invece che a Pozzallo, porto di sbarco assegnato dalle autorità. L'organizzazione non governativa aveva spiegato che il peggioramento delle condizioni meteo aveva reso il viaggio verso Pozzallo impossibile. «In contatto e autorizzati dalle autorità, abbiamo fatto ingresso nel porto di Lampedusa dopo 10 ore di navigazione, portando in salvo tutte le persone soccorse». Poi la notizia dello stop nel porto, motivata secondo le autorità dal fatto che Aurora sarebbe potuta arrivare a Pozzallo. «Una decisione incomprensibile, motivata solo dalla volontà di fermare le navi di soccorso - aveva commentato Sea Watch -. È il quinto fermo nelle ultime 6 settimane ai danni delle navi di soccorso civile».

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