Il Consiglio d'Europa: l'Italia viola i diritti degli insegnanti di sostegno
di Redazione
Il Comitato europeo dei diritti sociali: ci sono miglioramenti, ma ancora troppa precarietà e non sono garantiti i diritti degli alunni con disabilità
L’Italia viola il diritto degli insegnanti di sostegno “a guadagnarsi la vita con un lavoro liberamente intrapreso” a causa dell’elevato ricorso a contratti precari e delle carenze nella formazione. Lo ha stabilito all’unanimità il Comitato europeo dei diritti sociali, organo del Consiglio d’Europa, pronunciandosi sul ricorso presentato nel 2021 dal sindacato Anief, l’Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief).
Secondo il Comitato, la precarietà degli insegnanti di sostegno viola anche il diritto degli alunni con disabilità a un’istruzione realmente inclusiva. Nella decisione, che esamina la situazione fino al 19 marzo 2025, si evidenzia come circa il 30% dei docenti non abbia potuto completare la formazione specialistica richiesta.
Il Comitato rileva che il Governo italiano riconosce l’elevato numero di insegnanti con contratti a termine, ma sostiene che il ricorso alla precarietà sia in parte inevitabile nel settore dell’istruzione, a causa della difficoltà di prevedere con anticipo il fabbisogno legato a variabili come il numero di alunni con disabilità, i trasferimenti, le assenze per malattia e i pensionamenti. L’esecutivo respinge inoltre l’idea di una discrepanza tra posti assegnati e necessità effettive.
Nelle conclusioni, Strasburgo riconosce che la situazione è migliorata sotto diversi profili, anche legislativi, dal momento della presentazione del ricorso. I dati a disposizione del Comitato mostrano un impegno crescente nel rispondere alle esigenze degli alunni con disabilità. In base alle statistiche dell’Istat e del Governo, tra l’anno scolastico 2010/2011 e il 2022/2023 il numero degli studenti con disabilità è aumentato del 243%, passando da 139mila a 338mila, mentre gli insegnanti di sostegno sono cresciuti del 248%, da 94.430 a 234.460.
Tuttavia, sottolinea il Comitato, l’aumento dei docenti è stato trainato soprattutto dai contratti a tempo determinato, saliti dal 4,19% nel 2010/2011 al 46,18% nel 2023/2024. Strasburgo prende atto anche dell’introduzione, per l’anno scolastico 2024/2025, di una procedura straordinaria di assunzione per ridurre la precarietà, ma precisa che, non essendo ancora pienamente attuata, non è possibile valutarne l’impatto. Sul fronte della formazione, infine, il Comitato rileva che, nonostante gli sforzi compiuti, un insegnante di sostegno su tre non ha ancora completato la specializzazione prevista.
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