I 40 gradi di Parigi, i 46 del Portogallo. Giorni bollenti per l'Europa
Chiuse le scuole e la Tour Eiffel, città messe in crisi dal caldo record. «Canicola mai vista dal 1976». Dal Mediterraneo al Giappone, le temperature di questi giorni battono tutti i primati

Nella Francia così avvezza ad accapigliarsi su tutto, c’è un tema nelle ultime ore che non conosce contestazioni. Come mai prima, il Paese si ritrova asfissiato da una cappa di caldo che ha messo da giorni in allerta le autorità e i volontari ad ogni livello.
La Tour Eiffel è stata eccezionalmente chiusa, in una Parigi in preda pure a picchi particolarmente temuti di ozono. Tanto da giustificare un divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti, fra le 4.30 del mattino e le 23. In giornata, numerosi capoluoghi di provincia hanno raggiunto i 40 gradi, come a Tours e nelle meridionali Tolosa, Montpellier e Avignone.
«Canicola mai vista dal 1976», ha titolato uno dei principali quotidiani regionali, "L’Est Républicain", evidenziando pure il prolungarsi senza precedenti dell’ondata d’afa, come a Besançon, nella Franca Contea, rimasta per ben 12 giorni di fila sopra i 30 gradi, come non era mai accaduto a giugno. Ben 16 i dipartimenti passati nelle ultime ore al livello rosso d’allerta, il più elevato, che autorizza le autorità locali a disporre misure eccezionali.
Fra quelle prese su scala nazionale, la chiusura di 1.350 scuole pubbliche, proprio mentre molti commentano i risultati di un recente rapporto parlamentare, secondo il quale occorrerebbero ben 40 miliardi di euro per adattare migliaia d’edifici scolastici per nulla predispostiper simili condizioni estreme.
Intanto, centinaia di servizi municipali e di associazioni si attivano per contattare gli anziani più isolati, i portatori di handicap e le altre categorie della popolazione considerate particolarmente a rischio.
Parigi, Lione, Bordeaux, Strasburgo e altri capoluoghi hanno avviato programmi anche molto estesi per vegetalizzare porzioni dei centri storici, in modo da moltiplicare gli angoli di frescura. A Rennes, Montpellier e in altre città si è invece investito in infrastrutture d’ogni tipo che spruzzano acqua.
Il Paese teme di rivivere un dramma paragonabile a quello dell’estate 2003, quando l’impreparazione dei sistemi d’allerta e protezione ebbe conseguenze fatali, con curve di mortalità mai viste nelle fasce d’età più vulnerabili. «Stiamo attenti ai nostri parenti, ai vicini, ai colleghi. Vegliamo gli uni sugli altri», ha lanciato ieri il presidente Emmanuel Macron sul social X, come hanno fatto pure tanti organismi pubblici locali.
Nel frattempo, secondo i meteorologi, il caldo record contribuisce pure allo scoppio di temporali di eccezionale violenza, come la grandinata improvvisa che ha flagellato lunedì pomeriggio il dipartimento agricolo orientale del Doubs, causando danni all’agricoltura. Per l’eccezionale violenza delle precipitazioni e le connesse frane nel Sud-Est alpino francese, è stata persino decisa la chiusura della linea ferroviaria Milano-Parigi.
Ma la situazione in Francia rappresenta solo un versante di un’emergenza caldo che attanaglia buona parte dell’Europa e ha riguardato persino il lontano Giappone, dove i servizi meteo non avevano mai registrato un mese di giugno tanto caldo.
Nel Vecchio Continente, è quanto è avvenuto pure in Spagna, con picchi attorno ai 40 gradi in ampie porzioni del Paese, nel quadro di una morsa torrida che interessa tutta la penisola iberica. In proposito, è in Portogallo, nell’entroterra di Lisbona, che sono state registrate temperature capaci dapprincipio di far dubitare dello stesso corretto funzionamento dei termometri. A Mora, a circa un centinaio di km ad est dalla capitale portoghese, si sono raggiunti domenica i 46,6 gradi. Come dire che un clima tipicamente sahariano si è “sbagliato” di latitudine.
La Tour Eiffel è stata eccezionalmente chiusa, in una Parigi in preda pure a picchi particolarmente temuti di ozono. Tanto da giustificare un divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti, fra le 4.30 del mattino e le 23. In giornata, numerosi capoluoghi di provincia hanno raggiunto i 40 gradi, come a Tours e nelle meridionali Tolosa, Montpellier e Avignone.
«Canicola mai vista dal 1976», ha titolato uno dei principali quotidiani regionali, "L’Est Républicain", evidenziando pure il prolungarsi senza precedenti dell’ondata d’afa, come a Besançon, nella Franca Contea, rimasta per ben 12 giorni di fila sopra i 30 gradi, come non era mai accaduto a giugno. Ben 16 i dipartimenti passati nelle ultime ore al livello rosso d’allerta, il più elevato, che autorizza le autorità locali a disporre misure eccezionali.
Fra quelle prese su scala nazionale, la chiusura di 1.350 scuole pubbliche, proprio mentre molti commentano i risultati di un recente rapporto parlamentare, secondo il quale occorrerebbero ben 40 miliardi di euro per adattare migliaia d’edifici scolastici per nulla predispostiper simili condizioni estreme.
Intanto, centinaia di servizi municipali e di associazioni si attivano per contattare gli anziani più isolati, i portatori di handicap e le altre categorie della popolazione considerate particolarmente a rischio.
Parigi, Lione, Bordeaux, Strasburgo e altri capoluoghi hanno avviato programmi anche molto estesi per vegetalizzare porzioni dei centri storici, in modo da moltiplicare gli angoli di frescura. A Rennes, Montpellier e in altre città si è invece investito in infrastrutture d’ogni tipo che spruzzano acqua.
Il Paese teme di rivivere un dramma paragonabile a quello dell’estate 2003, quando l’impreparazione dei sistemi d’allerta e protezione ebbe conseguenze fatali, con curve di mortalità mai viste nelle fasce d’età più vulnerabili. «Stiamo attenti ai nostri parenti, ai vicini, ai colleghi. Vegliamo gli uni sugli altri», ha lanciato ieri il presidente Emmanuel Macron sul social X, come hanno fatto pure tanti organismi pubblici locali.
Nel frattempo, secondo i meteorologi, il caldo record contribuisce pure allo scoppio di temporali di eccezionale violenza, come la grandinata improvvisa che ha flagellato lunedì pomeriggio il dipartimento agricolo orientale del Doubs, causando danni all’agricoltura. Per l’eccezionale violenza delle precipitazioni e le connesse frane nel Sud-Est alpino francese, è stata persino decisa la chiusura della linea ferroviaria Milano-Parigi.
Ma la situazione in Francia rappresenta solo un versante di un’emergenza caldo che attanaglia buona parte dell’Europa e ha riguardato persino il lontano Giappone, dove i servizi meteo non avevano mai registrato un mese di giugno tanto caldo.
Nel Vecchio Continente, è quanto è avvenuto pure in Spagna, con picchi attorno ai 40 gradi in ampie porzioni del Paese, nel quadro di una morsa torrida che interessa tutta la penisola iberica. In proposito, è in Portogallo, nell’entroterra di Lisbona, che sono state registrate temperature capaci dapprincipio di far dubitare dello stesso corretto funzionamento dei termometri. A Mora, a circa un centinaio di km ad est dalla capitale portoghese, si sono raggiunti domenica i 46,6 gradi. Come dire che un clima tipicamente sahariano si è “sbagliato” di latitudine.
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