Esplosione in azienda di rifiuti: tre operai morti e due feriti

È successo alla Ecopartenope di Marcianise, in provincia di Caserta. Vigili del fuoco al lavoro. Operai sbalzati in aria per diversi metri. La Cgil: tragedia intollerabile. Uil: sconfitta dell
September 18, 2025
Esplosione in azienda di rifiuti: tre operai morti e due feriti
ANSA | L'azienda dove sono morti tre operai per l'esplosione di un serbatoio di olii esausti
Tragedia alla Ecopartenope di Marcianise, azienda della provincia di Caserta specializzata nel trattamento dei rifiuti. A causa di un'esplosione, tre operai (Pasquale Di Vita, Ciro Minopoli e Antonio Diodato) sono morti mentre due sono stati feriti. Secondo le prime informazioni dei Vigili del fuoco intervenuti sul posto, i tre lavoratori sarebbero morti per l'onda d'urto causata dall'esplosione di un serbatoio di oli esausti. Tra le vittime, anche il titolare della ditta. Altri due lavoratori sono rimasti lievemente feriti. I tre deceduti stavano facendo manutenzione su un capannone aziendale e l'esplosione li ha sbalzati in aria per diversi metri. Un cadavere è stato trovato nelle vicinanze del silos dove si è verificata l'esplosione. In passato quel silos era stato chiuso per miasmi e irregolarità. È accaduto nel 2018 e il provvedimento era stato reso necessario per le «anomalie gravissime» riscontrate da Arpac e Vigili del fuoco.
«Un'altra tragedia intollerabile, di proporzioni enormi, che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio. Le Cgil Caserta e Napoli e Campania, esprimono cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti e ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili». Così, in un comunicato congiunto, i due sindacati.
«Quante vite devono ancora spezzarsi prima che si intervenga davvero?», chiede la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese. «Chiediamo con forza l'accertamento immediato delle responsabilità e delle eventuali negligenze da parte di chi avrebbe dovuto vigilare durante le operazioni di manutenzione agli impianti. Ogni morto sul lavoro - ha rimarcato Veronese - è una sconfitta dello Stato, delle istituzioni e delle imprese. Non possiamo accettare un sistema in cui la vita umana è messa a rischio da anni di precarizzazione, di contratti pirata, di manutenzioni al risparmio, di appalti e sub appalti, di controlli insufficienti e di una politica che, quando si tratta di salute e sicurezza, parla troppo e agisce troppo poco. Serve un piano nazionale straordinario per la sicurezza sul lavoro, con risorse adeguate, ispettori competenti, sanzioni efficaci e formazione obbligatoria. Vogliamo, altresì, il tavolo promesso a Palazzo Chigi sugli appalti e sub appalti. Non basta il cordoglio. Non bastano le promesse. Servono fatti, ora e noi - ha concluso Veronese - non ci stancheremo mai di dirlo, con tutte le nostre forze».
«Profonda indignazione» è espressa dal segretario confederale della Cisl. Mattia Pirulli. «Ancora una volta siamo di fronte ad una tragedia sul lavoro che non può essere considerata una fatalità», sottolinea.
«Sgomento e attonito», il sindaco di Marcianise Antonio Trombetta, accorso nell'area industriale dove c'è stata l'esplosione. «È l'incidente più grave che Marcianise ricordi», aggiunge. «Sono qui per esprimere il dolore di un'intera comunità, disporrò il lutto cittadino, ma devo anche dire che non è possibile che nel 2025 vi siano così tante morti sul lavoro. Questi incidenti sono inaccettabili. Bisogna impegnarsi di più sulla prevenzione», conclude Trombetta.
Con il primo cittadino, sono arrìvati sul posto anche i parenti delle vittime. «Perchè»? si chiedono. Ci sono anche i familiari degli altri due dipendenti rimasti lievemente feriti, in attesa di avere notizie. Un clima carico di tensione per un infortunio che è tra i più gravi nella storia di un'area industriale enorme, come quella di Marcianise. A pochi chilometri, alla Frigo Caserta, che è nel comune di Gricignano d'Aversa, due operai sono morti ad inizio anno in diversi incidenti e proprio qualche giorno fa si è tenuto un sit-in fuori all'azienda.
«Sconcerto e dolore» per la tragedia di Marcianise sono espressi dalla segretaria di Noi Moderati, Mara Carfagna. «Di fronte all’ennesima strage sul lavoro cordoglio e solidarietà non bastano: ogni vittima è una sconfitta che ci chiama tutti alla responsabilità di fare di più e meglio per la sicurezza sui luoghi di lavoro», sottolinea la parlamentare. Che ricorda: «Il Governo ha adottato provvedimenti concreti, ma evidentemente si deve fare di più. Sulla prevenzione, sulla formazione, sui controlli, perché le norme esistono ma spesso non vengono rispettate – ribadisce Carfagna –. È una battaglia che non ha colore politico, sia una priorità condivisa, perché è intollerabile che di lavoro si continui a morire».
Di «governo totalmente indifferente» per le morti sul lavoro, parla, invece, Stefano Graziano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Difesa della Camera dei Deputati. «Sono ancora assenti le misure strutturali per garantire la sicurezza sul lavoro – ricorda Graziano –. La sicurezza sul lavoro deve essere sempre la priorità assoluta».
Nei primi sette mesi dell’anno, secondo il periodico report dell’Inail, le denunce di infortunio sono state 349.444, in calo dello 0,4% rispetto alle 350.823 di gennaio-luglio 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 607 contro 577 (+5,2%).
«Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie, vite spezzate – dichiara il deputato di Azione Antonio D’Alessi –. È inaccettabile: chiediamo ancora una volta all’esecutivo di intervenire con maggiore decisione».
La tragedia di Marcianise è accaduta proprio nel giorno dell’82° anniversario di fondazione dell’Anmil. «Ora siamo senza parole e d’altronde, coscienti che le parole non bastano più: siamo i primi a pretendere da noi stessi, ma soprattutto dalla classe politica a tutti i livelli e dalle istituzioni, magistratura compresa, atti e fatti concreti per interrompere questa insopportabile catena insanguinata».

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