È morta la quarta donna ferita nella sparatoria
di Redazione
Per Fabiana De Angelis, che era ricoverata in condizioni gravissime, è stata dichiarata la morte cerebrale. Nuovi particolari sulla dinamica dei fatti

Quarta vittima della strage di domenica mattina nel quartiere Fidene di Roma e udienza di convalida, oggi, nel carcere romano di Regina Coeli, per Claudio Campiti, 57 anni, unico accusato di avere sparato alla riunione dei soci del Consorzio Valleverde, nel Reatino, con cui era in lite da anni. Intanto dai primi accertamenti è emerso che l’uomo ha percepito il reddito di cittadinanza dall’aprile 2020 al settembre scorso. Ieri all’ospedale Sant’Andrea di Roma è stata dichiarata la morte cerebrale di Fabiana De Angelis, 50 anni, commercialista, colpita alla testa e che era apparsa subito la più grave tra le persone ferite. Anche questa quarta vittima sarà imputata a Claudio Campiti nell’udienza di convalida del fermo, richiesta dal pm Giovanni Musarò, in programma questa mattina alle 10 davanti al gip. L’uomo dovrà rispondere di quattro omicidi volontari, aggravati dalla premeditazione e dai futili motivi, oltre al duplice tentato omicidio (i due feriti Bruna Marelli, 80 anni, e Silvio Paganini, 67 anni, l’uomo che è riuscito a fermare lo sparatore) e al porto abusivo di armi.
La mattina di domenica scorsa Campiti, 57 anni, ha sottratto una pistola al poligono di tiro di Tor di Quinto e poi ha fatto irruzione nel gazebo di un bar nella zona di Colle Salario, dove era in corso una riunione del Consorzio Valleverde, dove abitava – dopo la separazione dalla moglie – in un alloggio fatiscente, senza allaccio fognario, a 80 chilometri dal luogo della strage. Ha fatto fuoco, mirando per uccidere i componenti del consiglio di amministrazione seduti al tavolo. Il bilancio è ora di quattro morti e due feriti. Con sé aveva il passaporto, lo zaino pieno di vestiti e oltre 6mila euro in contanti: secondo gli inquirenti progettava la fuga. Questo, e la sottrazione dell’arma dal tiro a segno di cui era appassionato socio da quattro anni, fanno pensare ai magistrati a un delitto premeditato. Infatti Campiti, tramite il suo blog, lanciava da anni accuse molto pesanti nei confronti degli altri membri del Consorzio. A suo carico c’erano già alcune denunce, a causa delle quali s’era visto respingere la richiesta di porto d’armi. Domenica mattina con sé aveva un secondo caricatore e ben 170 proiettili: il bilancio delle vittime poteva essere anche peggiore se i condomini stessi, superato lo choc iniziale, non avessero reagito aggredendo l’uomo a loro volta, per disarmarlo. Silvio Paganini, ferito al volto ma già dimesso dal Policlinico Gemelli, è stato personalmente ringraziato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato per il suo coraggio. Ma secondo quanto raccontato da un testimone al Messaggero, un ruolo fondamentale nel bloccare il killer avrebbe avuto una delle vittime: Elisabetta Silenzi (55 anni, segretaria contabile del Consorzio Valleverde) che per prima avrebbe cercato di sorprendere Campiti alle spalle, ma sarebbe stata freddata a bruciapelo. L’uomo a quel punto aveva già ucciso Sabina Sperandio (71 anni, consigliera del Consorzio) e Nicoletta Golisano (50 anni, revisore dei conti). E aveva ferito mortalmente Fabiana De Angelis, e in modo non grave Bruna Marelli. Per lei e per le altre persone rimaste coinvolte nel tragico episodio la Regione Lazio ha attivato l’assistenza psicologica. E ieri il sindaco Gualtieri ha deposto un mazzo di fiori in memoria delle vittime nei pressi del bar, prima di andare all’ospedale Umberto I a visitare l’80enne presidente del Consorzio, Bruna Marelli.
La procura di Roma ha anche avviato delle verifiche di natura fiscale sull’uomo che, a quanto pare, da molto tempo si rifiutava di pagare le quote consortili (aveva accumulato un debito di 1.700 euro). Nel suo passato c’era la morte del figlio adolescente nel 2012 in un incidente di montagna, una tragedia mai del tutto superata. Aveva perso, oltre alla moglie, anche il lavoro. Dalle verifiche è emerso che da aprile 2020 a settembre scorso aveva percepito il reddito di cittadinanza.
Oggi, dunque, l’udienza di convalida del fermo per Campiti, che per ora è l’unico indagato. Ma i carabinieri stanno indagando anche sul poligono di tiro di Tor di Quinto, dal quale l’uomo è riuscito a portar via l’arma del delitto: saranno acquisiti i verbali di entrata e di uscita e le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se ci siano state falle nei meccanismi di sorveglianza. Campiti ha potuto prelevare in armeria una Glock 45 lasciando un documento, ma non è mai arrivato alla linea di tiro. Lunedì il prefetto di Roma Bruno Frattasi ha annunciato una stretta sui controlli nei poligoni di tiro, e d’accordo s’è detto ieri il capo della Polizia Lamberto Giannini.
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