Cittadinanza: da Neri Marcorè a Mahmood, gli appelli al voto dei vip
Attori, cantanti e influencer chiedono ai giovani di recarsi alle urne

«Potrebbe essere l’unica volta che io vado a votare» dice indignata e un po’ sgrammaticata l’influencer Michelle Comi che, mentre si fa spiegare da ChatGPT chi ha deciso e come funziona il referendum sulla cittadinanza, lo definisce «una boiata». La posizione per il no dell’influencer – non certo nota sul web per le sue analisi politiche ma al massimo per essere riuscita a raccogliere da sconosciuti 15mila euro in due giorni per pagarsi l’intervento di chirurgia plastica al seno (…) – è sicuramente una delle più irriverenti, e al limite del trash, tra quelle espresse da personaggi noti che hanno scelto di prendere posizione in vista delle consultazioni dell’8 e 9 giugno.
La lista, però, è ben più nutrita e tra i primi annovera comprensibilmente celebrità con un background migratorio. Sui social il cantante Mahmood, cresciuto a Milano sud da mamma sarda e papà egiziano, posa a petto nudo con la bandiera della campagna per il sì alla campagna inclusiva; mentre Ghali – il rapper nato in Italia da genitori tunisini e diventato cittadino solo al compimento dei 18 anni – si è speso con la musica e con gli appelli per il miglioramento delle condizioni della cittadinanza tanto da aggregare attorno a sé una comunità di fan-attivisti. L’attrice e cantante Loretta Grace, nata in Italia da padre americano e madre nigeriana e dunque esempio vivente di multietnicità, sceglie una forma artistica e, intonando l’inno di Mameli, chiede ai suoi follower di fare una scelta di umanità, inclusione e giustizia. Se il fumettista Zerocalcare, che non disdegna di legare il suo nome a specifiche cause, aveva prestato il volto alla campagna di raccolta firme necessarie per indire il referendum, il sodale Giancane – cantante romano e autore delle sigle delle serie tv dell’illustratore – non ha esitato a girare un reel per far barrare la casella del sì sulla scheda gialla, quella per il dimezzamento dei tempi di residenza per provare a ottenere la cittadinanza italiana. La stessa posizione è stata sostenuta già dai tempi del Festival di Sanremo dalla cantante Malika Ayane, Giorgia e Brunori Sas che, appuntatosi al petto la spilla per il sì, insieme ai promotori del referendum ha sottolineato il concetto intonando “Italiano vero”.

Per il sì è pure l’attore Neri Marcorè, per il quale il referendum riguarda il fatto di «rendere dignitosa e rispettare il diritto delle persone che sono venute da altri Paesi e che ci lavorano già da tanti anni e che devono essere riconosciute». «Si vota con sei referendum per rendere meno tremenda la strada di tutti gli stranieri che vivono qui da anni – rincara la dose lo storico Alessandro Barbero – che lavorano qui onestamente, che pagano le tasse e che incontrano molte più difficoltà per diventare italiani oggi di quanto capitasse quando ero giovane io. Andate a votare e votate sì».
L’appello al voto – qualunque esso sia – per tutti e cinque i quesiti si è infine fatto largo tra gli attori, con nomi di peso quali Lella Costa, Marina Massironi, Ottavia Piccolo, Serena Dandini e Lino Guanciale. In particolare ai giovani, in ottica anti astensionistica si è rivolta, dal palco della trasmissione Amici, la comica Geppi Cucciari: «Sotto il tricolore a volte sembra che ci sia solo un motto: “Fatti i fatti tuoi”, se te li fai sempre però, comunque, prima o poi qualcuno si farà i tuoi e deciderà al posto tuo, su cose piccole, su cose medie o su cose grandi. Dite la vostra senza paura». Anche Marco Mengoni, non certo passibile dell’accusa di essere eccessivamente “impegnato”, durante una recente intervista ha detto a favore di telecamera: «Dobbiamo andare a votare tutti. È importantissimo, poi votate quello che volete. Io andrò tra una pausa e l’altra del tour, mi sono già messo d’accordo con i musicisti».
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