Strategie e smanie madri d'ingiustizia
di Avvenire
A proposito della sentenza della Corte d'Assise che ha assolto Welby e Cappato dall'accusa di aiuto al suicidio assistito di Davide Trentini, avvenuto nel 2017 in Svizzera

Le abbiamo chiamate così tante volte «sentenze creative» che la cosa sembra non avere più senso. Bisogna forse cominciare a parlare di strategia per la «creazione di sentenze» con stesso letale fine ideologico. Così pure nel caso Trentini. La legge fissa un principio (qui che il suicidio è tragedia da non incentivare), la Consulta indica i limiti interpretativi della norma, eppure spunta sempre qualche giudice che svuota la legge e smonta anche i paletti della Corte costituzionale. La smania di condannare è madre di ingiustizia, come la smania di assolvere a ogni costo.
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