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Condividere misericordia in Rete: un buon appello e un piccolo test

Guido Mocellin domenica 13 dicembre 2015
Prendendo spunto dall'ultimo libro di padre Spadaro, “Quando la fede si fa social” (Emi), Alessandro Gisotti lo ha intervistato per la Radio Vaticana (http://tinyurl.com/nwphnmn), sollecitandolo anche su «social network e Giubileo della Misericordia» e ottenendo una risposta che, a sua volta, mi solletica: «Quello che mi sembra importante in questo Giubileo, per esempio, è condividere esperienze di misericordia, condividere la parola chiave nella Rete. La fede si fa social perché è in grado di dare una testimonianza, e oggi una testimonianza si condivide e si condivide anche sui social». Condivido, certamente. E allora, fermo restando (non lo ripeterò mai abbastanza) che la porzione di Rete nella quale navigo non è né tutta la Rete (non sono un algoritmo) né tutta la Rete che dice e pensa il cristianesimo (idem), ma solo la Rete italofona (social più o meno compresi) che racconta, in forme giornalistiche, le Chiese e le religioni, ho voluto testare l'appello di padre Spadaro sui post che ho scorso in questi giorni (influenzati, direi, dall'apertura romana del Giubileo), ed ecco il “fare misericordia” corporale e spirituale che vi ho trovato condiviso.Dar da mangiare agli affamati: la prossima apertura di una Porta Santa della carità all'ostello Caritas di Roma Termini (3 volte). Accogliere gli stranieri: il lavoro delle suore comboniane con i profughi in Giordania. Visitare i carcerati: il concerto dei Polli(ci)ni, orchestra giovanile del Conservatorio, nella casa circondariale di Padova. Seppellire i morti: le parole che l'ex moglie, ora vedova, della rockstar atea Scott Weiland ha rivolto ai fan. Consigliare i dubbiosi: l'entrata in vigore delle nuove norme sulla nullità matrimoniale. Insegnare agli ignoranti: la “parabola” del barbone a messa e del parroco che gli porta l'ostia consacrata. Consolare gli afflitti: la permanenza dei maristi ad Aleppo. Sopportare pazientemente...: la risposta di padre Lombardi alle polemiche sullo spettacolo “Fiat Lux: illuminare la nostra casa comune” in piazza San Pietro.