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Amare ciò che amano i giovani: un sussidio tra oratorio e Rete

Guido Mocellin domenica 16 gennaio 2022
Se più di un sito dell'infosfera cattolica che frequento mi parla di un libro, appena uscito, intitolato "Testimoniate il Vangelo con la propria vita: andare in Rete" (Paoline 2021), e se di due degli autori conosco e apprezzo, al pari dei lettori di "Avvenire", la storia e la sensibilità editorial-digitale, è abbastanza normale che il mio mouse corra a cliccare «acquista ora» su Amazon prima ancora che la mano se ne renda conto, così che in 24 ore il testo mi arriva a casa. Lorenzo Galliani, uno dei tre, spiega – autorecensendosi su "Il-viaggiatore" ( bit.ly/3qxrpNs ) – che «l'idea di realizzare un piccolo e agile manuale è venuta in mente a Marco Pappalardo», il quale, oltre a Galliani, ha coinvolto nel progetto l'informatico e social media manager Alfredo Petralia, nonché vari altri che firmano alcuni singoli capitoli ma non il volume.
Il testo fa da apripista a una nuova collana destinata ai soggetti della pastorale giovanile, "Dio_on. Questione di connessioni". Dunque il genere letterario è quello del sussidio: genere "smart", caro tanto all'editoria religiosa, quanto alle comunità parrocchiali. I titoli dei primi capitoli: «Facebook. L'altra faccia da mostrare»; «Instagram. Immagini per coinvolgere e far pensare»; «TikTok. Dio bussa dove meno te l'aspetti»; «YouTube. Chi cercate?» bastano per intuire gli ottimi suggerimenti che gli autori offrono su come stare ed educare a stare sulle principali piattaforme.
Ma in Rete c'è altro. Così il sussidio propone anche percorsi di pastorale giovanile legati all'assoluta popolarità, generata agli smartphone, di foto e video; o ai videogames, che si possono riscattare dal destino di «diventare strumento di isolamento»; o alle serie tv, «che ormai di tv conservano solo l'acronimo, perché vengono fruite principalmente online». Tutto, mi pare, ispirato a una bella frase di don Bosco che il libro cita, e che si può ben rapportare all'ambiente digitale: «Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi».