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FRANCIA. Passano anche le adozioni per i gay

Daniele Zappalà venerdì 12 aprile 2013
C’è chi spera in un colpo di scena finale, ma nelle ultime ore il dibattito al Senato francese attorno alla contestatissima bozza di legge sulle nozze e adozioni gay ha preso una piega favorevole all’esecutivo socialista, promotore del testo scritto sotto la supervisione della guardasigilli Christiane Taubira. Nonostante una netta maggioranza di francesi rifiuti ormai apertamente la legalizzazione delle adozioni gay, come mostrano i sondaggi più recenti, anche questo capitolo della bozza Taubira ha superato l’esame della Camera alta. Ieri pomeriggio, è stata pure approvata l’introduzione della menzione «genitori» al posto dei termini «padre» e «madre», nella scia dei due primi decisivi articoli sui quali la maggioranza (socialisti, radicali di sinistra, verdi, partito della gauche, comunisti) ha battuto l’opposizione (neogollisti e centristi): quello che cambia la definizione del matrimonio nel Codice civile, accanto proprio a quello che legalizza l’adozione. La discussione dovrebbe chiudersi oggi e non sono più molti a pensare che l’opposizione possa riunire tutte le proprie forze e attirare anche membri della sinistra per ribaltare la situazione durante il voto finale sull’intero testo. In effetti, fra i banchi neogollisti e centristi, sono emersi dei sostenitori della bozza, mentre le defezioni nella maggioranza sono state inferiori al previsto.Senza attendere un eventuale intervento del Consiglio costituzionale, che potrebbe bloccare il testo a posteriori secondo diversi eminenti giuristi, il vasto collettivo associativo “La Manif pour tous”, che ha già mobilitato milioni di francesi, vuole dimostrare di non cedere. Una «nuova manifestazione ultramassiccia, pacifica e determinata» è prevista il 26 maggio, in corrispondenza del probabile periodo in cui la bozza tornerà all’Assemblea nazionale per l’eventuale varo finale. Per le associazioni, «qualunque sia il voto parlamentare, i francesi rifiutano e rifiuteranno sempre un progetto di legge che condurrà alla fabbricazione e alla mercificazione dell’essere umano. Rifiutano una legge che crea nuove disuguaglianze». Secondo il collettivo, la bozza servirà gli interessi delle lobby mondiali dell’«economia del vivente», un settore dell’«economia d’avvenire» secondo lo stesso presidente socialista François Hollande.Continua dunque il braccio di ferro, con l’esecutivo costretto ad ammettere ufficialmente il carattere prioritario anche di altri provvedimenti paralleli, come quelli sulla «moralizzazione della vita politica», nella scia degli scandali finanziari che hanno pesantemente minorato la credibilità dello stesso governo.Nelle ultime ore, intanto, ha destato forti reazioni un’esternazione del magnate Pierre Bergé, fra i tre principali azionisti di <+corsivo>Le Monde<+tondo> e sostenitore influente delle nozze gay, che ha giudicato «semplicemente una vergogna» il fatto che il quotidiano abbia concesso una pagina pubblicitaria alla Manif pour tous.