Giovani

Il percorso. Vivere di speranza: ecco i temi delle prossime Gmg

Matteo Liut martedì 26 settembre 2023

Il Papa in mezzo ai giovani della Gmg di Lisbona 2023

Abbiamo ancora nelle orecchie e negli occhi la musica e la luce della Gmg di Lisbona, suoni e colori che ora stanno diventando sapore e profumo dei cammini ordinari della pastorale giovanile. A dare slancio e sguardo sul futuro di questi cammini arriva oggi l'annuncio dei temi delle prossime Giornate mondiali della gioventù che sarà celebrata a livello diocesano.

Papa Francesco, infatti, ha scelto i temi delle due Gmg del 2023 e del 2024, che saranno tappe fondamentali del percorso di preparazione al Giubileo dei giovani, nella cornice del grande Giubileo del 2025, che avrò come tema l'invito a essere “Pellegrini di speranza”.

La prossima domenica di Cristo Re, il 26 novembre 2023, si celebrerà la 38ª Giornata mondiale della gioventù (quella Lisbona, infatti, era la 37ª, essendo di fatto l'edizione "rinviata" dal 2022), e il tema sarà «Lieti nella speranza» (cfr. Rm 12,12). Nel 2024, invece, si terrà la 39ª Gmg e sarà dedicata al tema «Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi» (cfr. Is 40,31).

«Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo», sottolineava nel 1965 la Costituzione pastorale «Gaudium et spes», come ricorda il comunicato che annuncia i temi delle Gmg. «Nei difficili tempi di oggi la Chiesa, come allora, desidera riaccendere la speranza nel mondo e per far questo confida in particolare sui giovani, protagonisti della storia e “missionari della gioia” - si legge ancora nella nota -. Nell’Esortazione apostolica post-sinodale "Christus vivit", papa Francesco indicava Cristo come “la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo” (ChV 1). Adesso, con i temi delle due prossime Gmg, il Papa invita i giovani ad approfondire il significato della speranza cristiana e a testimoniare con gioia che Cristo è vivo», conclude il comunicato curato dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.

Ma cos'è la speranza? E perché la presentazione la lega alla gioia? Saranno anche questi gli spunti che guideranno nei prossimi mesi la riflessione delle Pastorali giovanili di tutto il mondo. Certo è che entrambe le dimensioni hanno avuto una loro chiara epifania, una manifestazione evidentissima, alla Gmg di Lisbona.

L'evento portoghese, infatti, non è stato solo una festa che ha mostrato il volto entusiasta di una gioventù capace di guardare avanti ancora con coraggio, facendo festa, auspicando un mondo nuovo, mettendocela tutta per far sentire la propria voce. In Portogallo tutta la Chiesa ha imparato a sperare e a gioire: a sperare contro le fosche previsioni di una ventilata abdicazione delle nuove generazioni dal perenne compito di cercare nella vita "qualcosa di più grande", così come a sentire ancora una volta il cuore pieno e traboccante di luce, con la sensazione che il futuro è di fatto parte del presente. Cos'altro è infatti la speranza cristiana, se non un motore potente, in grado di cambiare il tempo attuale e di "farlo funzionare"? Per questo il tema proposto dalle Gmg non è un invito a guardare avanti, ma un appello, in linea con quanto affermava già il Concilio Vaticano II nella citata Gaudium et spes, a tenere fissi gli occhi sul presente, sapendo che esso è il primo luogo dove il futuro prende forma.