Chiesa

Le iniziative. I cattolici italiani pregano con gli ucraini, veglie in tutto il Paese

Francesco Ognibene venerdì 25 febbraio 2022

Un momento della veglia di preghiera della Comunità di Sant'Egidio in Santa Maria in Trastevere a Roma

L’accorato appello alla preghiera del Papa («Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno») cui ha fatto eco la Cei («invitiamo tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace») ha trovato immediata adesione, sulla spinta dei drammatici eventi in terra ucraina. Nello stesso giorno in cui l’esercito di Mosca ha iniziato l’invasione c’è stato uno spontaneo moto di preghiera in tutta Italia.

Alle 20 nella Basilica di Santa Maria in Trastevere la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato una veglia di preghiera in collegamento streaming con tutti i Paesi in cui è presente. Stessa ora a Pompei, nella piazza del Santuario dedicata a Bartolo Longo, per il raduno dei giovani con una candela in mano e la richiesta di pace.

A Grosseto il vescovo Giovanni Roncari, che già domenica 20 aveva pregato con la comunità ucraina residente in diocesi è tornato a rendere visita nella chiesa della Misericordia per unirsi alla preghiera dei cattolici ucraini di rito bizantino. «Di fronte al precipitare della situazione – spiega la diocesi toscana – ha voluto di nuovo rendersi presente sia come vescovo anche di questa porzione di popolo che qui vive la propria fede, sia come fratello tra fratelli, nella condivisione di questo momento duro e tragico per la vita dell’Ucraina e dei singoli. Ha impartito la benedizione e cercato di confortare i presenti, per lo più donne, angosciate e in pianto per i familiari che si trovano in Patria, i figli soprattutto». La comunità ucraina si riunisce ancora venerdì 25 alle 15 per invocare la Regina della Pace pregando il Rosario.

Alle 20.30 di venerdì 25 il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi dà appuntamento in Cattedrale dove presiede una veglia di preghiera, con adorazione eucaristica, cui prende parte anche la comunità greco-cattolica ucraina, mentre chiede subito «a tutte le comunità cristiane dell’arcidiocesi di promuovere, per quanto possibile, momenti di preghiera, recita del Rosario e suppliche». Lo si legge in una nota diffusa dall’arcidiocesi petroniana. Domenica 27 alle 14 sempre in San Pietro l’arcivescovo ha invitato don Mykhailo Boiko, parroco di San Michele degli Ucraini, a presiedere la Divina Liturgia aperta a chi vuole pregare per la pace, che sarà lo stesso cardinale a concludere con un saluto. Per il 2 marzo, all’inizio della Quaresima, Zuppi chiede alla Chiesa bolognese, in unione con il Papa, di digiunare e pregare per la pace: «Tutta la Chiesa di Bologna – afferma l’arcivescovo in una dichiarazione rilanciata dall’agenzia Sir – fa sue le preoccupazioni e le angosce della comunità ucraina presente nella nostra diocesi. Possiamo chiedere la pace solo disarmando il nostro cuore e domandando che ogni desiderio di violenza e guerra sia vinto. L’amore di Dio illumini tutti e doni finalmente giorni di pace».

A Bari l’arcivescovo Giuseppe Satriano invita all'«incontro di preghiera presso la tomba di San Nicola di Myra» la sera di sabato 26 febbraio, «un punto luminoso – scrive – intorno a cui raccogliere quanti credono nella forza della preghiera come strumento capace di disarmare l'inimicizia. Quanto Cristo ha insegnato rimane per noi strada privilegiata per innervare fermenti di speranza e lucidità di coscienza. Insieme al rettore della Chiesa russa di Bari, padre Viacheslav Bachin, e a quanti prenderanno parte all'orazione di pace, desideriamo invocare il dono dello Spirito su chi, attraverso la diplomazia, è impegnato a operare per il bene comune, ma, allo stesso tempo, desideriamo vivere una forte intercessione per coloro che, drammaticamente, sono i protagonisti di questo momento storico: i civili e i soldati sul campo».

Appuntamento sempre sabato alle 14 a Ravenna dove l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni celebra la Messa a San Giovanni Battista con la comunità cattolica ucraina di rito bizantino che due volte al mese si ritrova in questa chiesa: «Invito tutti – dice il presule – a partecipare a questa iniziativa, come segno di solidarietà verso il popolo ucraino e come appello per la pace».

Corale appello di pace da Assisi: «La comunità cittadina e la comunità ecclesiale di Assisi, custodi del messaggio di pace di San Francesco e Santa Chiara, non possono restare in silenzio di fronte alla guerra che torna ad affacciarsi nel vecchio continente». Lo scrivono il vescovo Domenico Sorrentino, il sindaco Stefania Proietti, il custode del Sacro Convento padre Marco Moroni, il ministro provinciale dei Fati minori padre Francesco Piloni, il ministro della Provincia Centro Italia dei Cappuccini padre Matteo Siro, il ministro della Provincia del Terz’Ordine regolare padre Paolo Benanti e il presidente della Commissione Spirito di Assisi don Tonio Dell’Olio. L’invito è di unirsi a loro alle 21 di sabato 26 nella veglia di preghiera in Santa Maria degli Angeli. Allo stesso tempo l’amministrazione comunale chiede «alle scuole di portare, il 2 marzo, scolari e studenti a sostare in silenzio nella piazza del Comune anche per pochi minuti per riflettere sul valore centrale della pace» mentre propone «alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi di tutte le scuole di Assisi di preparare messaggi, tantissimi messaggi, nella forma del disegno o delle parole più semplici che il Comune farà arrivare ai presidenti di Ucraina e Russia oltre al segretario delle Nazioni Unite».

Nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata domenica 27 febbraio il vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi alle 16 celebra la Messa con una preghiera per la pace. «Invito tutte le comunità ecclesiali a unirsi nella preghiera e a prepararsi alla Giornata di digiuno per la Pace con la quale, Mercoledì delle Ceneri, inizieremo la Santa Quaresima».

Prendono corpo anche iniziative per la giornata di preghiera e digiuno per la pace indetta dal Papa per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri. A Genova la diocesi invita alla veglia di preghiera alle 20.30 nella chiesa di Santo Stefano desiderando di «condividere le angosce e le inquietudini che abitano il cuore di tutti, in particolare dei fratelli ucraini e russi, per questo invita ad un momento di preghiera per chiedere la pace e la cessazione di ogni conflitto. Vogliamo pregare insieme per invocare il dono dello Spirito su chi è impegnato a operare per la pace, essere segno di vicinanza a quanti si ritrovano nella paura e nella sofferenza. Questo momento vuole anche essere una presa di posizione contro ogni forma di guerra». La veglia sarà diffusa in diretta streaming sul canale YouTube del settimanale diocesano «Il Cittadino».

«Alla comunità ucraina di rito greco-cattolico e a tutti gli ucraini e le ucraine presenti nel territorio della nostra diocesi» si rivolge con una lettera il vescovo di Treviso Michele Tomasi: «In questo momento così tragico, in cui la guerra sta colpendo persone a voi care, le vostre famiglie, il vostro popolo, il vostro Paese – scrive il vescovo trevigiano –, vogliamo dirvi la nostra disarmata vicinanza. I nostri mezzi non sono potenti dal punto di vista militare: si chiamano preghiera, solidarietà, vicinanza di persone, di fratelli e sorelle nella fede». Tomasi invita «tutte le comunità cristiane della nostra diocesi ad unirsi nella preghiera in questi giorni e in particolare mercoledì 2 marzo, inizio del cammino di Quaresima, con un digiuno che invoca pace, come ha chiesto papa Francesco. E questo sia solo un primo segno per una vicinanza che possa continuare nella solidarietà e nella preghiera».

A Reggio Emilia è l’amministratore apostolico, il vescovo Massimo Camisasca, a scrivere alla diocesi: «In queste ore drammatiche per l'Ucraina e per tutta la nostra Europa desidero unirmi alla preghiera di tutta la Chiesa e in particolare di papa Francesco affinché sia risparmiata una nuova guerra portatrice di morte e distruzione ai popoli già tanto segnati dalla seconda guerra mondiale. Vi invito a pregare la Santa Madre di Dio e digiunare il Mercoledì delle Ceneri per la pace in quelle terre martoriate». La diocesi propone per «mercoledì 2 marzo alle 20 le famiglie ad accendere una candela sul davanzale della finestra e a recitare il santo Rosario secondo la traccia che l'Ufficio liturgico diocesano invierà a tutti i parroci». Intanto l’Azine Cattolica diocesana L'Azione Cattolica di Reggio Emilia-Guastalla, «profondamente addolorata per l'inizio degli attacchi in Ucraina», dedicherà alla pace la Messa che alle 11.45 di sabato 26 febbraio conclude «il ritiro spirituale guidato, presso la chiesa parrocchiale di Pieve Modolena, dal predicatore padre Ermes Ronchi dei Servi di Maria».

Gli universitari della Fuci esprimono «preoccupazione e apprensione per quanto sta accadendo in Ucraina». In una nota della Presidenza nazionale si sottolinea che «alle notizie, dai video e dalle immagini che ci arrivano traspare la sofferenza della popolazione, già stremata da conflitti interni. Nonostante gli sforzi diplomatici, gli interessi politici ed economici hanno avuto la meglio sull’altruismo e sulla pace. Accogliendo l’appello di papa Francesco, il 2 marzo ci uniremo in preghiera per la fine del conflitto, affinché prevalga la cooperazione solidale tra le Nazioni e la tutela degli ultimi».