Agorà

Omegna. Al Museo Rodari le favole diventano multimediali

Roberto Cutaia martedì 15 febbraio 2022

Il Museo Rodari a Omegna (Verbania)

Quando l’editore Einaudi nel 1973 pubblicò Grammatica della fantasia, di Giovanni Francesco Rodari (1920-1980), detto Gianni, Tullio de Mauro recensendo il libro su Paese Sera, definì lo scrittore con l’aggettivo 'classico'. «Rodari non ha dimenticato le sue buone qualità: la chiarezza, l’intelligenza sorridente, la capacità di far saltare fuori idee da un sasso. Come Cimarosa col suo Maestro di Cappella, come Rilke nelle 'Lettere a un giovane poeta', come Goethe e Leopardi in certe loro pagine, un artista ha messo in tavola le carte del suo gioco. E ne è nato, elegante e geniale, un classico». Dopodichè lo stesso Rodari, secondo il suo stile scherzoso e fantasioso, fissò un cartellino sulla propria giacca con la dicitura 'Sono un classico'. E probabilmente ora, in occasione della nascita a Omegna ( Vb) - città natale dello scrittore di fantasia, sulla sponda del Lago d’Orta in Piemonte - del 'Museo Rodari, una fantastica storia', avrebbe apposto sulla giacca la scritta 'Sono un museo', spiega Pino Boero, curatore del museo interattivo. Il percorso del Museo Rodari (sito nella centrale via Carrobbio, 45) è stato studiato per creare un’esperienza multimediale coinvolgente, immersiva e accessibile a tutti, progettato con un’attenzione particolare per il pubblico infantile ma capace di dialogare anche con un pubblico adulto e preparato. Gli exhibit interattivi coniugano elementi fisici con videoproiezioni digitali, componenti meccaniche e software procedurali si mescolano e si intrecciano tra di loro, per disegnare un percorso narrativo inedito sulla vita e la poetica di Rodari. I visitatori sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona per attivare i racconti e i meccanismi narrativi delle varie installazioni, senza di loro il museo non avrebbe senso, resterebbe perennemente incompiuto. In un percorso museale che non espone oggetti ma storie ed esperienze, il vero contenuto da tutelare e salvaguardare sono proprio i visitatori e la loro esperienza di visita. In questo modo il museo si trasforma, diventa un luogo vivo e accessibile, in cui sperimentare nuovi modelli di didattica e di diffusione del patrimonio immateriale, seguendo le orme fantastiche di Rodari. Il Museo racconta la 'fantastica storia' dello scrittore, del territorio e del contesto storico con la leggerezza della dimensione virtuale, con il piacere della scoperta di testi che scendono dagli scaffali e immagini che si ricompongono. Il visitatore potrà vedere Rodari intervistato alla televisione e ascoltare 'al telefono' alcune famose 'favole' con la possibilità, componendo numeri speciali, di sentirle recitate in diverse lingue. Da Omegna, la città e il paesaggio circostante, che hanno ispirato la fantasia di Rodari, al mondo, dunque, in un viaggio dentro un museo pieno di sorprese per piccoli e grandi. Per info: www.museorodari.it.