Il Tre: «Canto le mie paure per aiutare gli altri»

Nel nuovo album “Anima nera” il rapper romano si racconta: fragilità, rispetto e voglia di luce. Un disco maturo e sociale, tra introspezione e rinascita.
November 4, 2025
Il Tre: «Canto le mie paure per aiutare gli altri»
Il rapper romano Il Tre pubblica il nuovo album "Anima nera" /Foto di Federico Caraffa
Un viaggio dentro sé stessi, tra paure, contraddizioni e fragilità con uno scopo: quello di aiutare gli altri a superarle. E’ questo l’obiettivo de Il Tre, nome d’arte di Guido Luigi Senia, con Anima nera, il suo lavoro più personale. Un disco che parla di crescita, consapevolezza e accettazione, con un linguaggio educato e un immaginario rispettoso — anche verso le donne, «perché io sono cresciuto così», racconta sorridendo a Milano «e voglio scrivere cose che hanno un senso».
«In questo album parlo molto della paura, ma anche dei modi per uscirne», spiega il ventottenne romano. «Molti ragazzi mi vedono come un “supereroe”, ma voglio far capire che sto dall’altra parte. Convivo con la paura che tutto possa svanire da un momento all’altro. Mostrare la mia parte fragile crea un legame vero con le persone».
In uscita il 7 novembre per Warner Music, Anima nera è il terzo disco in studio e segna la svolta di un percorso che si fa adulto e introspettivo: meno rap, più cantautorale. «Alle superiori vedevo la psicologa del mio liceo, mi ha aiutato molto – confida –. Poi ho capito che la mia rabbia doveva finire sulla carta. Il mio psicologo oggi è il mio foglio».
Dopo i successi di Ali e Invisibili, nel 2024 è arrivata la consacrazione sanremese con Fragili (disco di platino e oltre 30 milioni di stream), presentato con il Progetto Itaca, fondazione che supporta chi soffre di disturbi della salute mentale. «Sanremo è un ricordo bellissimo. Mi sono sentito all’altezza. Per molti ero uno sconosciuto, ma mi sono guadagnato quel palco con dieci anni di musica. Tornerei solo se avessi il pezzo giusto».
Il nuovo album è un autoritratto in chiaroscuro: undici brani che attraversano rabbia e rinascita, buio e luce. «È meno rap, ho bisogno di evolvermi. Esco dalla comfort zone perché voglio spingermi oltre». L’apertura con Noveunouno è una confessione diretta sulla paura del giudizio e del successo. Poi Paura di me svela la vulnerabilità di chi lotta per non deludere se stesso. La canzone che dà il titolo all’album Anima nera è il cuore pulsante: accettarsi, piacersi, convivere con le proprie ombre. «È il pezzo che mi rappresenta di più – riflette –. Anche nelle anime più luminose esiste una camera oscura ma non è detto che sia un male».
Canzoni come Litorale e Via Marina mostrano la parte più dolce e riflessiva, mentre in Sui bordi e Felpa XL emerge il coraggio di liberarsi dalle relazioni tossiche e dai giudizi esterni. Il rispetto è un tema costante: «Francesca, scritta con la mia band, è caduta dal cielo. Il rispetto per le donne, e prima di tutto per mia madre, è fondamentale. Non giudico la musica degli altri, racconto solo il mondo da cui vengo». Nel finale, la ballata T’immagino affronta la genitorialità come metafora di futuro. «Mi sono chiesto come potrei essere da padre – confida – se mio figlio avrebbe “la guerra in testa” come me. Ma sono proprio quei tormenti che mi hanno portato fin qui».
Dal 28 novembre Il Tre tornerà dal vivo con il Live Tour 2025, partendo dall’Estragon di Bologna e chiudendo con due grandi date: il 16 dicembre al Fabrique di Milano e il 18 al Palazzo dello Sport di Roma.
Tra le sue paure, ce n’è una che spiazza: «Ho paura di non avere più paura. Se la senti, vuol dire che stai facendo qualcosa che vale». Poi sorride: «Ho anche paura di restare solo: le persone che ho vicino sono la mia seconda famiglia». In Anima nera, Il Tre mostra la fragilità, ma anche uno spiraglio di luce. «È il disco della consapevolezza – conclude –. La malinconia è ciò che mi porta a scrivere. Ed è anche ciò che, forse, mi salva».
 

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