martedì 5 marzo 2024
Il maestro Giuranna, direttore artistico della World Youth Orchestra, racconta la nuova iniziativa per gli orfani di Ho Chi Minh City ospitati dalle Missionarie della carità
I piccoli allievi del progetto WYO4children ospiti delle Missionarie della Carità di Bin Dhuong in Vietnam

I piccoli allievi del progetto WYO4children ospiti delle Missionarie della Carità di Bin Dhuong in Vietnam

COMMENTA E CONDIVIDI

Donare gioia e una possibilità di riscatto ai bambini orfani o abbandonati del Vietnam. E’ questo il nuovo progetto WYO4Children della Fondazione World Youth Orchestra diretta dal maestro Damiano Giuranna che si rivolge ai piccoli di Ho Chi Minh City, in Vietnam. L’obiettivo è promuovere la loro crescita emotiva, individuale e sociale attraverso la musica e l’arte. L’iniziativa, che ha preso il via nel mese di febbraio e si concluderà nel mese di settembre 2024, prevede un programma di lezioni settimanali in cui 80 giovani di età compresa tra i 5 e 17 anni potranno apprendere i primi rudimenti musicali, imparare a suonare strumenti classici e della tradizione vietnamita, dare vita a un coro di comunità e migliorare le proprie capacità relazionali svolgendo giochi sociali.

Per la realizzazione del progetto si è rivelato fondamentale il sostegno delle Missionarie della Carità di Bin Dhuong, che hanno messo a disposizione la loro struttura, a circa un’ora da Ho Chi Minh City. WYO4Children è parte del più ampio progetto “Suoni di fratellanza”, che si avvale dell’importante sostegno della Fondazione CDP e del contributo di LCA Studio Legale. Tutto nasce dall’esperienza della World Youth Orchestra, orchestra giovanile internazionale nata nel settembre 2001, come uno strumento di diplomazia culturale e peacekeeping, affermando una fede universale in valori come la pace, la fratellanza, l’eguaglianza dei diritti e l’umana dignità.

«Dopo le iniziative realizzate con successo in Paesi quali Iran, Israele, Palestina, Marocco, Libano, Stati Uniti, Bosnia-Erzegovina e Bulgaria, la Fondazione World Youth Orchestra approda nel Sudest asiatico» spiega ad Avvenire il maestro Giuranna, compositore e musicista dalla carriera internazionale e direttore artistico e musicale della WYO da lui fondata. E lo fa con un progetto per i bambini più sfortunati ideato 2019 quasi per caso mentre la World Youth Orchestra stava tenendo una serie di concerti a Fez per Suoni di fratellanza. «Vedevo che a tutte le prove aperte a Fez venivano dei bambini molto piccoli accompagnati da delle giovani – ricorda Giuranna -. Chiesi se erano scolari delle elementari e mi venne risposto che erano bambini provenienti dagli orfanotrofi, bimbi orfani e molti bambini abbandonati. Scoprii che in Marocco ce n’erano ben 300mila. Mi si è aperto il cuore. Li abbiamo fatti giocare con gli strumenti e ballare sulle note. Poi siamo entrati in pandemia e abbiamo pensato di dare un contributo». Infatti prima della pandemia gli studenti e i giovani musicisti dell’Orchestra giovanile sparsi in tutto il mondo venivano già adoperati come docenti in erba per portare la musica in situazioni di difficoltà sociale nei propri Paesi.

Nel 2019 la Fondazione quindi lanciò il primo progetto WYO4Children in un orfanotrofio in Marocco a Fez. Poi in Libano a Beirut per i bambini che avevano perso tutto durante l’esplosione della bomba al porto, e in Bosnia a Sarajevo a favore dei migranti minori non accompagnati. Quest’anno è il turno dei piccoli orfani accolti dalle Missionarie della Carità di Bin Dhuong in Vietnam. Nel corso del 2024, primo dei tre anni di attività previsti nel sud-est asiatico che coinvolgeranno anche altri due Paesi, il progetto si svolgerà in Vietnam con l’obiettivo di promuovere – anche grazie al supporto dell’Ambasciata d’Italia a Hanoi e del Consolato Generale d’Italia a Ho Chi Minh City – la cooperazione artistico-culturale tra l’Italia e il Vietnam, sviluppando il linguaggio artistico, musicale e teatrale della tradizione locale e sostenendo gli artisti vietnamiti e la loro produzione artistica.

«Un progetto ambizioso come WYO4Children può prendere forma solo se riesce a creare solidi legami con il tessuto sociale locale. Il sostegno delle Missionarie della Carità di Bin Dhuong, che ringraziamo, è prezioso perché rende la comunità locale parte attiva di questa iniziativa» aggiunge Giuranna. Sono cinque i giovani docenti vietnamiti coinvolti in WYO4Children grazie alla collaborazione con Padre Dominic Nguyen, sacerdote cattolico che ha contribuito alla loro selezione. Il coordinatore degli insegnanti, Hoang Vu, che formerà e dirigerà il coro, è affiancato da quattro colleghi che terranno lezioni di chitarra, percussioni, piano e violino. Le lezioni settimanali saranno accompagnate da un video incontro mensile con il project manager della Fondazione WYO. «Il programma prevede saggi e piccoli concerti ogni due mesi e un evento finale nel mese di settembre, che consentirà ai bambini di condividere la loro esperienza, non solo musicale, e di rafforzare il loro legame con la comunità che li accoglie» spiega il maestro Giuranna. I laboratori musicali sono resi possibili anche grazie a 22 tra strumenti a corda, percussioni e fiati donati ai giovani studenti dagli sponsor del progetto.

Nel frattempo la World Youth Orchestra sta portando nel 2024 in Algeria, Tunisia e Albania il progetto “Le due lune”, che fa dialogare due culture, quella occidentale cristiana e quella orientale araba, attraverso le musiche de mediterraneo e le fiabe de Le mille e una notte. La speranza è quella di poter tornare anche a suonare in Israele e Palestina. «Nel 2003 eravamo in piena prima intifada ed abbiamo portato 60 ragazzi da tutto il mondo a suonare lì. Siamo tornati nel 2004 coinvolgendo anche il governo iraniano e israeliano – racconta il maestro Giuranna -. Noi siamo partner della Jerusalem Academy e abbiamo avuto per anni il sostegno del Ministero della cultura palestinese. Abbiamo ospitato con borse di studio alcuni ragazzi palestinesi e israeliani facendoli suonare insieme. Noi abbiamo tentato di fare un grandissimo lavoro per tanti anni e vorremmo continuarlo. La nostra speranza è che questa assurda situazione di guerra possa terminare.. Bisognerebbe che il mondo si riunisse in una grande forza culturale per riuscire a intervenire con la diplomazia».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: