giovedì 10 ottobre 2013
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Oggi tutto il mondo si inchina al genio di Giuseppe Verdi. Esattamente duecento ani fa, era il 10 ottobre 1813, alle Roncole di Busseto (Parma), nasceva il compositore di Nabucco e Traviata. Il musicista che per Gabriele Dannunzio «diede una voce alle speranze e ai lutti, pianse e amò per tutti», verso che Riccardo Muti ama citare spesso. Tanto che le sue pagine furono iniezioni di energia per i patrioti che combattevano per l’Unità d’Italia e che dietro quel Viva Verdi che gridavano al suono delle note di Va’ pensiero mettevano il loro grido di battaglia, "Viva Vittorio Emanuele re d’Italia".

Pagine che ancora oggi, pure di fronte ai più assurdi stravolgimenti registici, sanno raccontare le passioni umane: l’amore per una donna, l’affetto di un padre per i propri figli, la sete di potere, l’amicizia, il sacrificio, la speranza. E non c’è cartellone, non c’è stagione teatrale in qualsiasi parte del mondo che non proponga almeno una volta all’anno un titolo verdiano. Verdi è il compositore più eseguito nel mondo: su un totale di 24mila e 500 recite d’opera in un anno ben 2586, oltre il 10%, sono di partiture del musicista emiliano (nella classifica lo segue, ma a grande distanza, Giacomo Puccini con 1893 appuntamenti). In testa alle opere più amate c’è Traviata, messa in scena, in questa stagione, 553 volte. Già comprese le recite che dal 7 dicembre riporteranno l’opera sul palco del Teatro alla Scala: apertura di stagione con Daniele Gatti sul podio, Diana Damrau nei panni di Violetta e Dmitri Cerniakov in regia. Ci sono poi Rigoletto (395 recite), Aida (272), Nabucco (224) e Trovatore (190). Ma c’è anche una recita della rara Alzira.

Ventisette melodrammi più la Messa da Requiem. Sta tutto qui il genio di Giuseppe Fortunino Francesco, figlio di un oste e di una filatrice. Formatosi prima tra i libri della biblioteca dei gesuiti di Busseto e poi a Milano dove tentò senza riuscirci di essere ammesso nel Conservatorio che oggi porta il suo nome. Un percorso che parte il 17 novembre 1839 quando al Teatro alla Scala va in scena la sua prima opera, Oberto conte di San Bonifacio, e approda, sempre alla Scala, il 9 febbraio 1893 quando va in scena Falstaff. Chiusa l’avventura dei melodrammi con il sorriso beffardo del personaggio shakespeariano Verdi pubblicherà, nel 1898, solo i Quattro pezzi sacri.

Pagine che oggi risuoneranno per rendere omaggio al musicista a duecento anni dalla nascita. Alle Roncole la festa di compleanno inizia alle 8.30 nella casa natale di Verdi dove sarà esposto il certificato di nascita del maestro. A Busseto i bimbi delle scuole intoneranno il Va’ pensiero e poi per tutto il giorno musica in Casa Barezzi, nella chiesa di San Michele Arcangelo, nel teatro Verdi dove in serata andrà in scena il Falstaff con protagonista Renato Bruson nello storico allestimento del 1913 voluto da Arturo Toscanini e dove alle 2 sarà trasmessa su maxischermo, in diretta da Chicago, la Messa da Requiem diretta da Riccardo Muti. Festa anche a Parma dove, per tutto il mese di ottobre, è in corso il Festival Verdi. Stasera concerto con la Filarmonica Toscanini e la bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che all’ultimo ha sostituito l’indisposto Yuri Temirkanov. Sul palco del Regio, sino a fine mese, vanno in scena Simon Boccanegra e I masnadieri mentre il gran finale sarà il 31 ottobre con Gatti sul podio dell’Orchestre National de France per il Requiem.

Anche la Scala festeggia Verdi, che per il teatro milanese scrisse molte delle sue opere, aprendo per tutta la giornata le porte del Piermarini: dalle 10 alle 18 nel foyer dei palchi su un grande schermo verranno proiettati un documentario sulle terre di Verdi, estratti di video storici di diverse edizioni della Messa da Requiem affidata alle bacchette di Karajan, Giulini, Abbado e Muti, ma anche immagini e note dell’ultima registrazione dal vivo del capolavoro diretto da Daniel Barenboim nell’estate del 2012. Alle 20 Maddalena Crippa e Filippo Timi, affiancati da personalità del mondo della scienza e della cultura e guidati dal regista Giorgio Barberio Corsetti, leggeranno brani dalle lettere di Verdi nelle quali accanto al musicista emerge la figura del cittadino Verdi impegnato anche politicamente per l’Italia. E Milano ricorda Verdi anche con una messa celebrata alle 11 nel Salone d’onore della Casa di riposo per musicisti di piazza Buonarroti dove, nella cripta, c’è la tomba del compositore che morì proprio a Milano il 27 gennaio 1901.​

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