giovedì 26 luglio 2018
Dopo il sorpasso su Cannes alla kermesse presenti le grandi star: dai Coen con un western a Willem Dafoe nei panni di Van Gogh e a Cuarón con “Roma”. Saranno tre i film italiani in gara
La presentazione della 75ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia

La presentazione della 75ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia

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Se il 2017 è stato l’anno del sorpasso della Mostra del Cinema di Venezia sul Festival di Cannes, la 75ª edizione della kermesse si preannuncia ancora più solida, convincente e armata di ottimi film, una vera “bomba”, almeno a giudicare dai titoli annunciati ieri dal direttore Alberto Barbera, che rivendica un rapporto sempre più stretto con il cinema americano e il ruolo cruciale della manifestazione nella corsa agli Oscar. La Mostra proporrà anche – ha spiegato Barbera – molti film di autori affermati che hanno scelto questa volta un cinema di genere per riavvicinarsi al pubblico. Tre i film italiani in competizione: Capri-Revolution di Mario Martone su una comunità di intellettuali e artisti che sull’isola campana, nell’Ottocento, viveva in piena libertà dimostrando la bellezza, ma anche il fallimento di un’utopia; What You Gonna Do When the World’s On Firedi Robert Minervini, tre ritratti che raccontano quanto il razzismo negli Usa sia più aggressivo che mai; Suspiria di Luca Guadagnino, che rilegge il classico horror di Dario Argento in maniera molto personale. Al western si dedicano i fratelli Coen, con The Ballad of Buster Scruggs, diviso in sei episodi e ricco di citazioni, e il francese Jacques Audiard con The Sisters Brothers, in cui l’Europa si confronta con una mitologia tipicamente americana. A fare i conti con la Storia sono Opera senza autore di Florian Henkel von Donnersmark sulla Germania dal nazismo agli anni Sessanta, Peterloo di Mike Leigh su pacifici manifestanti uccisi a Manchester durante un raduno nel 1819, The Favourite del greco Yorgos Lanthimos sugli intrighi politici alla corte di Anna d’Inghilterra dal 1702 al 1707, Tramonto di László Nemes, ambientato alla vigilia dello scoppio della Prima guerra mondiale. Paul Greengrass rievoca invece in 22 July la strage sull’isola norvegese di Utøya nell’estate del 2011 raccontando anche il difficile ritorno alla normalità dei giovani sopravvissuti. Willem Dafoe è Van Gogh nel biopic di Julian Schnabel At Eternity’s Gate e il film di apertura First Man, di Damien Chazelle, ricostruisce l’avventura dell’astronauta Neil Armstrong. Interessante anche la commedia di Olivier Assayas, Doubles Vies che affronta i cambiamenti nelle arti e nelle relazioni personali nell’epoca del digitale. Tra i più attesi in gara anche l’autobiografico Roma di Alfonso Cuarón.

Altrettanto ricche le selezioni di film fuori concorso, a cominciare dagli italiani Una storia senza nome di Roberto Andò che si muove tra cinema e politica, il largamente autobiografico I villeggianti di Valeria Bruni Tedeschi, il documentario Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, 1938 diversi di Giorgio Treves, Il diario di Angela - Noi due cineasti di Yervant Gianikian e le prime due puntate dell’attesissima serie prodotta da Hbo-Rai Fiction e TimVision L’amica geniale, tratta dal primo libro della quadrilogia di Elena Ferrante e diretta da Saverio Costanzo. Ma ci sono anche il già annunciato A Star is Born di Bradley Cooper con Lady Gaga, A Tramway in Jerusalem eA Letter to Friend in Gaza, entrambi diretti da Amos Gitai, El Pepe, una vida supremadi Emir Kusturica, La quietud di Pablo Trapero, Ying di Zhang Yimou, Process di Sergei Loznitsa sui processi stalinisti, American Dharmadi Errol Morris, Your Facedi Tsai Ming-liang e Monrovia, Indiana di Federick Wiseman, tanto per citare i nomi più celebri. E una vera chicca è rappresentata dal film mai terminato da Orson Welles, The Other Side of the Wind, che vede la luce grazie al montaggio di Frank Marshall. Tanta Italia anche nelle sezioni Orizzonti e Sconfini: nella prima Sulla mia pelle di Alessio Cremonini sul caso Cucchi, Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi dai fumetti di Zerocalcare; nella seconda Il banchiere anarchico di Giulio Base tratto da un testo di Pessoa, Il ragazzo più felice del mondodi Gipi, Arrivederci Saigondi Wilma Labate, Camorra di Francesco Patierno.

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