sabato 11 gennaio 2025
La 32ª rassegna internazionale invernale con 2.500 studenti in gara provenienti da 55 nazioni e 30 atenei italiani. 13 discipline presenti, per la prima volta in gara anche atleti paralimpici
Le Universiadi in programma a Torino dal 12 al 23 gennaio

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Dal 13 al 23 gennaio il Piemonte diventa terra di sport, con Torino 2025 Fisu World University Games, ovvero la 32ª Universiade invernale, una grande celebrazione dello sport universitario internazionale invernale, di inclusione e cultura, che si svolgerà su 13 discipline (di cui 2 che debuttano in anteprima) ospitate in 6 diverse località: Torino, Pinerolo, Pragelato, Torre Pellice, Bardonecchia e Sestriere. I titoli in palio saranno 90 (per un totale di 500 medaglie). A partecipare ci saranno 55 nazioni, con oltre 2.500 atleti, di cui 89 studenti-atleti italiani, per una delle delegazioni più numerose di sempre. Provenienti da 30 diverse università italiane e non solo, la delegazione italiana gareggerà in 12 delle discipline sportive presenti nel programma di Torino 2025, ad eccezione dell’hockey su ghiaccio. I ragazzi e le ragazze saranno accompagnati da 28 membri dello staff ufficiale formato da official, medici e tecnici, e si sfideranno nelle sedi di gara nei comuni di Torino, Bardonecchia, Pragelato e Sestriere. Nello specifico le discipline saranno quindi alpine skiing, protagonista fin dalla prima edizione delle Universiadi Invernali tenutesi a Chamonix nel 1960, para alpine skiing: nelle discipline del Super-G e dello Slalom gigante gareggeranno per la prima volta nella storia delle Universiadi invernali anche atleti-studenti paralimpici, sud-divisi in tre categorie di disabilità. Un motivo di orgoglio per questa edizione torinese dei Giochi, che fa dell’inclusività un valore cardine.

Le prime gare di para scialpino sono previste martedì 14 gennaio. E poi ski freestyle, sci acrobatico nato come elaborazione dello sci alpino attraverso l’introduzione di salti, difficoltà di percorso e figure coreografiche, snowboard, una delle discipline più giovani, introdotto a partire dall’edizione del 1995 (Svizzera ed Austria la fecero da padrone nell’ultima Universiade andando a conquistare 10 delle 30 medaglie in palio tra uomini e donne, mentre l’Italia festeggiò l’oro di Elisa Fava, che proverà a ripetersi), biathlon, da sempre una delle discipline più spettacolari e impegnative nel panorama degli sport invernali, con un mix di resistenza fisica e precisione al tiro, introdotto nel programma delle Universiadi a partire dall’edizione del 1983 a Sofia, cross country skiing, para cross country (altra prima volta a Torino), ski orienteering, che combina lo sci di fondo all’orientamento su terreni variabili e accidentati, ski mountaineering, curling, sport obbligatorio nel programma delle Universiadi da Torino 2007, figure skating e short track.

A pochi giorni dalla cerimonia di apertura, prevista lunedì alle 19.30 all’Inalpi Arena, per uno show del maestro Giovanni Allevi che si esibirà al pianoforte e la direzione artistica di Walter Rolfo, il presidente della Federazione italiana dello sport universitario, Antonio Dima, ha espresso il proprio pensiero sulla manifestazione: « La nostra delegazione – ha detto – è competitiva, motivata e numerosa. Alla vigilia credo di interpretare un nobile sentimento comune: più che ai podi mi piace pensare alla crescita, alla cooperazione e allo sviluppo anche in termini sociali che appartengono ad un evento di questa portata. Le Universiadi sono teatro per quanti diventeranno leader e dirigenti dei Paesi partecipanti, e non solo nello sport. Dunque, le discipline invernali come scuola di vita. Palestra per la crescita del movimento universitario. Oggi e sempre».

Anche Alessandro Ciro Sciretti, presidente del Comitato organizzatore Torino 2025 Fisu World University Games, ha commentato la manifestazione ai nastri di partenza, ponendo l’accento in particolare sull’aspetto culturale che si lega allo sport: «Il tema della cultura, dello sport, dei grandi eventi, del rilancio del territorio e del ruolo delle università, è centrale per lo sviluppo di una società dinamica e competitiva. Questi elementi – ha detto Sciretti – quando combinati, possono generare sinergie straordinarie: la creazione di network tra atenei, enti culturali, istituzioni locali e organizzatori di eventi per dar vita ad una reale una condivisione di risorse e competenze che promuova l’innovazione e il dialogo interculturale è al centro dei Giochi di Torino 2025».

Anche Riccardo D’Elicio, vicepresidente Comitato organizzatore e presidente Cus Torino, ha citato il vasto programma culturale, che vede mostre fotografiche, eventi, una collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi, ma anche con l’Accademia Albertina delle Belle Arti, grazie alla quale sono state realizzate le medaglie: «Torino – ha detto D’Elicio – è sempre più una città internazionale, di cultura, di sport e, grazie ai grandi eventi e non solo, attira numerosi turisti da tutto il mondo. Sicuramente nel prossimo futuro migliaia e migliaia di studenti saranno attratti dal capoluogo sabaudo, che sarà visto sempre più come città vivibile a dimensione umana, città di formazione, città che crea sinergie anche grazie allo sport».

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