sabato 11 febbraio 2023
Nel video del brano di Tananai i filmati scambiati da una coppia ucraina, con una figlia, separata dal conflitto. E la canzone decolla sui social «Lancio un messaggio di umanità e di amore»
Tananai, un Tango di guerra per cantare la pace

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

«Amore tra le palazzine a fuoco / la tua voce riconosco / noi non siamo come loro» canta Tananai mentre le bombe colpiscono i palazzi in Ucraina e si vede un uomo al fronte che carica un mitra, «è quello che sono, e non volevo esserlo». Lascia a bocca aperta il video di Tango, il brano che il cantante 27enne, vero nome Alberto Cotta Ramusino, ha portato in gara al Festival di Sanremo e che alla luce di queste immagini rivela tutto un altro significato, commuovendo davvero. E punta dritto al podio nella finalissima di stasera l’outsider che non ti aspettavi, arrivato ultimo l’anno scorso al Festival con la giocosa Sesso occasionale per poi diventare invece presto una star delle classifiche (lo vedremo da maggio in tour nei palazzetti). Dall’anno scorso ha messo la testa a posto, ha preso lezioni di canto e ha deciso di affrontare questo mestiere in modo più professionale, come dimostra questo brano che vede tra gli autori, oltre a Tananai, Paolo Antonacci e Davide Simonetta. Diretto da Olmo Parenti per la produzione di A Thing By, il video racconta la storia a distanza di Olga e Maxim, due ragazzi di 35 anni provenienti da Smolino, una cittadina in Ucraina nella provincia di Kirovohrag, che insieme hanno una figlia di 14 anni, Liza. Ed è già diventato virale sui social. Immagini girate dai protagonisti stessi con il loro cellulare e inviate l'uno all'altra raccontano nel video la nuova realtà della coppia e della famiglia separata dalla guerra. Prima dell'inizio del conflitto, Olga faceva la segretaria in una clinica, Maxim è un militare e combatte al fronte fin dal febbraio 2022. Olga e la figlia Liza sono scappate in Italia il 28 marzo 2022, circa un mese dopo l'inizio dell'invasione russa.

Scusi Alberto, come mai sino ad ora non aveva mai rivelato il contenuto reale del suo brano?
Non volevo banalizzare o strumentalizzare la loro storia. Volevo che arrivasse prima la canzone sul palco, ma ora ci tengo a raccontare questa storia e al messaggio. Era difficile veicolarlo nel modo corretto senza avere visto prima il video che è uscito due giorni fa.

Come è venuto a conoscenza della storia di Olga e Maxim?
Ero impegnato nella scrittura di Tango quando mi è stata raccontata dal mio amico Olmo, il regista del video, la storia di Olga e Maxim e sono stato subito travolto da emozioni forti e contrastanti. Mi sono reso conto che il brano su un amore a distanza parla anche di loro e ho continuato a scriverlo pensando alla loro storia. Olmo poi si è fatto dare da loro i video girati coi telefonini, da quando erano felici ai video toccanti che si scambiano oggi dal fronte.

Lei ha avuto occasione di conoscere Olga e parlarle?
Purtroppo no. Olga e sua figlia quando sono arrivate in Italia hanno passato qualche giorno nelle strutture statali di prima accoglienza ma dopo poco hanno dovuto cercarsi una stanza dove stare, trovando ospitalità nella casa di un signore italiano nel quartiere Isola di Milano. Lei ora è dovuta tornare in Ucraina perché non ce la faceva a restare. Ma lei e suo marito sono ancora divisi perché lui è al fronte.

Quale messaggio vuole fare passare attraverso questo brano e video?
L'obiettivo della mia musica è sempre stato quello di arrivare a più persone possibili e mi sembrava giusto, visto il tema della canzone, dare voce e immagini alla testimonianza di questi due ragazzi ucraini, rappresentando una delle tipologie di relazione a distanza, quella a cui non penseremmo mai: la separazione forzata a causa di una guerra. È passato un anno dall'inizio di questo conflitto e forse ci siamo dimenticati che non si tratta solo di strategia e politica ma di quotidianità che si sfaldano e si riadattano per non far svanire ogni traccia di umanità, di amore.

Un messaggio di pace inaspettato all’Ariston, soprattutto da un cantante noto per la sua immagine allegra e scanzonata.
A Sanremo ho portato un altro lato di me e questo momento lo sto vivendo molto fieramente: sono sicuro che sto facendo una cosa bella che può veicolare un messaggio di pace e umanità. E’ chiaro che pochi possono cambiare la situazione, ma questo video nel suo piccolo forse può aiutare a cambiare qualcosa. A ricordarci quanto siamo fortunati, ad essere grati di quello che abbiamo. Quando sei grato e soddisfatto sei portato più a fare del bene che del male.

Questo brano sarebbe perfetto per gareggiare ad Eurovision, che si terrà dal 9 all’11 maggio a Liverpool invece che in Ucraina. Le piacerebbe cantarlo là?
Innanzitutto in gara a Sanremo, che dà l’accesso a Eurovision, ci sono degli artisti tostissimi… Io porto sul palco che reputo migliore quello che desidero esprimere in quel momento. L’anno scorso ho portato al Festival l’allegria, quest’anno un messaggio di pace. Certo, andare a Eurovision sarebbe bellissimo soprattutto perché il mio sogno sarebbe portare il video di Tango a più persone nel mondo.

Questa sera, poco prima della proclamazione del vincitore, Amadeus leggerà una lettera del presidente ucraino Zelensky, dopoché vi erano state alcune polemiche sull’opportunità di trasmettere un videomessaggio al Festival. Che ne pensa?
Vorrei specificare che il mio messaggio è apolitico, è un puro parlare della storia di due ragazzi, delle avversità che affrontano e di quanto le guerre siano una schifezza. Non ho una idea sulla questione, so solo che io ho fatto il mio.

Anche questo brano fa parte della sua maturazione umana e artistica?
Nell’ultimo anno ho vissuto esperienze incredibili, ho fatto tanti concerti e conosciuto professionisti del settore. E ho capito che mi piace parlare di tutto quello che sento vicino a me oltre, parlando con più persone, aprendomi di più al mondo. E poi resta sempre anche la mia parte allegra. Nel tour vorrei venisse più gente possibile a cantare Tango e anche le altre canzoni, quelle che fanno ballare e divertire. Sarà una festa, una celebrazione pura della musica.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI