mercoledì 2 luglio 2025
Il nuovo numero è dedicato alle mappe: strumento di potere e atto di fantasia, geografia e visione del mondo. Nei “Percorsi”, Dante e il mare, Chiara Dynys, Ezio Vendrame
La copertina di Gutenber di venerdì 4 aprile

La copertina di Gutenber di venerdì 4 aprile - Avvenire

COMMENTA E CONDIVIDI

Ci fidiamo delle mappe, ma spesso dimentichiamo che sono narrazioni. Disegni del mondo, sì, ma sempre parziali, costruiti secondo prospettive storiche, politiche, simboliche. Il nuovo numero 36 di Gutenberg, in uscita venerdì 4 luglio con Avvenire, è dedicato a loro: alle mappae mundi, alle carte antiche e moderne, alle geografie reali o fantastiche che raccontano chi siamo e cosa vogliamo vedere.

Apre il fascicolo Edoardo Castagna, con una riflessione su come le mappe, anche le più scientifiche, siano strumenti ideologici: dietro ogni linea c’è un punto di vista. Matteo Meschiari, in un estratto dal suo nuovo libro, propone invece una controgeografia: un atlante per voci laterali, visioni non egemoni, mappe viste con occhi diversi — animali, tribali, immaginari. Alessandro Zaccuri recensisce il libro Le bugie delle mappe, dove Paul Richardson decostruisce miti geopolitici e illusioni cartografiche: confini, sovranità, PIL e continenti diventano costruzioni mentali, spesso arbitrarie.

Si parla anche di mappe marine, nel saggio di Lorenzo Fazzini a partire da Sentieri sull’acqua di Sara Caputo, e di mappe virtuali nei videogiochi: Eugenio Giannetta racconta come Minecraft, GeoGuessr o Pokémon Go insegnino geografia e coscienza spaziale, tra reale e digitale. Francesco Marzella chiude il dossier con un viaggio tra le mappe fantastiche della letteratura: da Utopia a Tolkien, da Swift a Stevenson, quando la cartografia immaginaria è parte del processo narrativo stesso.

La sezione “Percorsi” si apre con Antonio Musarra, che recensisce Dante e il mare di Donato Pirovano: un viaggio nella Commedia alla luce delle immagini acquatiche, dove il mare diventa metafora dell’inquietudine conoscitiva e della poesia come navigazione. Accanto, un’intervista di Alessandro Beltrami a Chiara Dynys, che a Palazzo Citterio di Milano espone Once Again: un’installazione immersiva fatta di onde meccaniche e specchi, soglia poetica tra visibile e invisibile.

Segue un ritratto appassionato e controcorrente: Massimiliano Castellani racconta Ezio Vendrame, calciatore poeta, irriducibile e visionario, al centro di una mostra che ne ricorda parole e gesta. Accanto, una pagina del libro Dare tutto, chiedere tutto, firmato da Antonio Conte e Mauro Berruto: riflessione sul senso della leadership, come costruzione di senso condiviso, impegno, esempio.






© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: