L’11 luglio "Gutenberg" indaga la lezione perduta di Srebrenica
Trent’anni dopo la strage di ottomila civili durante la guerra civile nell’ex Jugoslavia il mondo ricorda l’orrore, ma le responsabilità politiche restano irrisolte

L’11 luglio "Gutenberg", l'inserto culturale di "Avvenire", indaga la lezione perduta di Srebrenica: trent’anni dopo la strage di ottomila civili durante la guerra civile nell’ex Jugoslavia il mondo ricorda l’orrore, ma le responsabilità politiche restano irrisolte. Se la Serbia ancora fatica a fare i conti con il proprio passato, c’è chi lavora per costruire una memoria condivisa e contrastare la retorica divisiva presente ancora oggi.
"Che cosa non abbiamo imparato" è il tema posto in apertura dallo scrittore Giovanni D’Alessandro; l'approfondimento prosegue poi con il racconto della scrittrice bosniaco-italiana Elvira Mujčić, che narra di una casa abbandonata e del peso di un passato doloroso, con la vicenda di un uomo che tenta di riconciliarsi con la propria storia e con i fantasmi che lo perseguitano. L'attrice e autrice Roberta Biagiarelli illustra il suo A come Srebrenica, il racconto civile di una guerra che continua a bruciare nella memoria, un percorso di parole e presenza scenica che insiste nell’interrogare il presente anche dopo oltre settecento repliche; la presidente dell’Humanitarian Law Center di Belgrado Nataša Kandić punta invece il dito contro trent'anni di silenzi a Belgrado: eppure, se istituzioni continuano a ignorare le responsabilità dello Stato,la società civile non dimentica e le organizzazioni per i diritti umani oggi commemorano le molte vittime. È un percorso comune con iniziative come quelle della mostra "The Labyrinth of the 90s", aperta da poche settimane nel cuore della capitale serba con l'obiettivo di costruire una memoria condivisa: un o dei curatori, lo scrittore Igor Štiks, spiega ad Riccardo Michelucci la sfida e le difficoltà di questo cammino.

La sezione Percorsi si apre con un'analisi di Maurizio Schoepflin su san Tommaso d'Aquino come "maestro ideale", spazio poi ai libri e a tutto il mondo che ruota attorno al tennis, al rapporto filosofico dell'uomo con la natura tra la letteratura e l'opera pittorica di David Hockney e all'arte contemporanea al femminile riunita nella mostra "Time for Women" a Palazzo Strozzi, Firenze.
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