martedì 16 marzo 2010
Il Consiglio superiore della sanità: «Non sussistono controindicazioni cliniche all’utilizzo degli occhialini ma il limite per i piccoli è consigliato perché possono dare disturbi». Anec: «Un eccesso di zelo»
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Mal di testa. Occhi arrossati. Perfino capogiri e qualche malore. Per settimane chi si lamentava degli occhialini 3D veniva accusato di essere esagerato. Invece ora è ufficiale: gli occhialini per la visione dei film in 3D possono essere pericolosi per la vista. Lo sa bene una bimba di tre anni portata al pronto soccorso con danni oculari, dopo avere visto a Milano il film Alice di Tim Burton con la famiglia. Il medico che l’ha visitata ha escluso danni da botte o ferite. I genitori hanno annunciato che adiranno le vie legali.Ma non è finita qui. Il Consiglio Superiore della Sanità ieri si è pronunciato sul tema, sconsigliandone l’uso ai minori di sei anni. E ricordando che «per i più grandi gli esperti consigliato un uso limitato».Tutto parte da una richiesta del Codacons che aveva sollevato poche settimane fa il problema degli effetti collaterali legati alla visione con occhiali 3D nelle sale cinematografiche, e aveva denunciato ai Nas l’assenza del marchio CE sugli occhialini, così come la circostanza che in numerosissime sale gli occhiali fossero riciclati e passassero da uno spettatore all’altro, con grave rischio igienico.«Non sussistono controindicazioni cliniche all’utilizzo degli occhiali 3D purché condizionato a moderati periodi di tempo, da programmare prevedendo l’interruzione della proiezione del filmato proporzionalmente alla sua durata complessiva», si legge nel documento degli esperti del ministero. Ma il limite per i bambini viene consigliato perché «qualche disturbo di ordine funzionale», senza determinare danni o patologie irreversibili, può insorgere in tenera età: la visione binoculare non è presente o non è del tutto consolidata e i piccolo possono essere affetti da strabismo o da ambliopia o da altro difetto visivo (diagnosticato o meno), o anche possono trovarsi in fase di riabilitazione del visus.Il rischio di trasmissioni di infezioni batteriche e virali, legate all’utilizzazione inadeguata di questi occhiali nella sequela della distribuzione agli spettatori, «tende ad aumentare». Ma, sottolinea il Codacons, «anche i cartoni animati e i film per bambini subiranno serie ripercussioni, essendo assolutamente controindicata la visione con tali occhiali ad un pubblico di età inferiore ai 6 anni».Paolo Protti, presidente Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici), non ci sta. Gli occhialini per la visione in 3d forniti nelle sale italiane vanno bene al di la di quello affermato oggi dal Consiglio Superiore di Sanità. «La salute dei nostri clienti è il nostro primo impegno» dice. Per quanto riguarda l’utilizzo sconsigliato ai bambini al di sotto dei 6 anni di età, spiega «già noi sconsigliavamo l’utilizzo ai minori di tre anni, ma stiamo comunque parlando di indicazioni». Mentre sui possibili danni degli occhiali 3D, replica il presidente: «avevano già da tempo acquisito dei pareri autorevoli di professori oftalmologi del tutto positivi riguardo l’utilizzo degli occhiali 3D. Mi sembra - aggiunge - solo un eccesso di zelo tutto italiano. I Nas hanno già sequestrato più di settemila occhialini per la visione in 3D nei cinema ma da ora i carabinieri della Salute andranno a controllare che i bambini sotto i sei anni non li usino, ha confermato il Comando. I militari potranno infatti, sulla base del preciso limite indicato nel parere degli esperti del Css, verificare che le tanto contestate lenti non finiscano del naso di più piccoli.Erano stati gli stessi Nas, nei mesi scorsi a sollecitare un parere tecnico scientifico. Fino ad ora, sulla base di quello che la legge permetteva, i controlli hanno riguardato il rispetto delle norme di igienicità e la eventuale mancanza di indicazioni sul loro uso.
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