sabato 30 dicembre 2023
Il Brasile ricorda il campione a un anno dalla morte. Durante l'omaggio nel Santuario arcidiocesano di Cristo Redentore a Rio de Janeiro letto anche un messaggio del Pontefice
La statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro "vestita" con la maglia dell'indimenticato Pelè

La statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro "vestita" con la maglia dell'indimenticato Pelè - ANSA

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Un anno fa moriva a 82 anni la leggenda del calcio, il brasiliano Pelè, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento. L'anniversario della sua scomparsa è stato celebrato in Brasile con cerimonie religiose, tributi sui social e tante visite al mausoleo di Santos dove l'indimenticato campione è sepolto. Ma la sua figura è stata ricordata anche a Três Corações, sua città natale, e a Rio de Janeiro dove sull'enorme statua del Cristo Redentore sono state proiettate alcune delle magliette più iconiche indossate da "O Rei" nel corso della carriera. Un omaggio al fuoriclasse brasiliano si è svolto anche presso il Santuario arcidiocesano di Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, attraverso il Centro Sport e Fede e in collaborazione con la Fondazione Pelé che ha come impegno quello di promuovere iniziative in campo educativo e sportivo. Durante la cerimonia, sono state ricordate le imprese della più grande leggenda del calcio nazionale e mondiale ed è stato letto un messaggio di Papa Francesco indirizzato all'arcivescovo metropolita di Rio de Janeiro, cardinale Orani João Tempesta.

Il Pontefice ha citato la Prima Lettera ai Corinzi quando l'apostolo San Paolo traccia «un mirabile parallelo tra gli sforzi dell'atleta nello stadio e la vita cristiana». «Molte delle virtù necessarie – scrive Francesco - per praticare un'attività sportiva, come la perseveranza, la costanza e la temperanza, fanno parte anche delle virtù cristiane. Inoltre, lo sport ben praticato è un'occasione per rafforzare i legami di vera amicizia e fraternità tra gli uomini e le donne che lo praticano, ma anche tra i popoli, nelle competizioni internazionali delle varie discipline sportive». Per il Pontefice Pelè è stato «senza dubbio un atleta che ha manifestato queste caratteristiche positive dello sport nella sua vita». Il suo ricordo, aggiunge, rimane indelebile nella mente di molti e incoraggia le nuove generazioni «a guardare allo sport come a un mezzo per rafforzare i legami di unità tra tutti».

La data è stata segnata anche da un grande afflusso di fan presso il mausoleo, aperto al pubblico lo scorso maggio e che ha già ricevuto migliaia di visitatori. «Un anno senza l'eterno Re. Pelé ha dato vita alla maglia numero 10, ha oltrepassato i confini e cambiato la storia del calcio. Il suo genio in campo ha mostrato al mondo il miglior talento sudamericano. Ineguagliabile. Incomparabile», sono le parole con cui lo ha ricordato la federazione sudamericana Conmebol.

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