mercoledì 31 agosto 2022
Trovato in Zimbabwe, lungo poco più di 180 centimetri il "Mbiresaurus raathi" pesava da 9 a 29 chilogrammi. Risale a 230 milioni di anni fa ed è un precursore del gigantesco brachiosauro.
Una ricostruzione artistica del dinosauro "Mbiresaurus raathi"

Una ricostruzione artistica del dinosauro "Mbiresaurus raathi" - Andrey Atuchin

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Si chiama Mbiresaurus raathi ed è il più antico dinosauro conosciuto dell'Africa. La sua scoperta, descritta in un articolo sulla rivista "Nature", è avvenuta nel nord dello Zimbabwe da parte degli scienziati del Dipartimento di Geoscienze del Virginia Tech, del Museo di Storia Naturale dello Zimbabwe e dell'Universidade de Sao Paulo.
Lungo poco più di 180 centimetri, il Mbiresaurus raathi pesava da 9 a 29 chilogrammi e rappresenta il più antico scheletro ritrovato in Africa, appartenente alla famiglia dei sauropodomorfi, caratterizzati da lunghi colli: Un piccolo dinosauro onnivoro e veloce, precursore del Brachiosauro, del Diplodoco e di altri giganteschi mangiatori di piante. "Questa scoperta - afferma il paleontologo di Yale Christopher Griffin, primo autore dell'articolo - colma una lacuna geografica nella documentazione fossile dei dinosauri più antichi".

Questa specie di dinosauri è stato nominata in onore di Michele Raath, il paleontologo che per primo ha trovato fossili di dinosauri in quest'area, mentre, sottolinea Griffin, "Mbire è il distretto in cui è stato portato alla luce l'animale, nonchè il nome di un'antica dinastia Shona che governò la regione".

Sulla base delle analisi effettuate, i ricercatori spiegano che il Mbiresaurus si ergeva su due gambe ed era caratterizzato da
una struttura cranica relativamente piccola rispetto ad altre specie correlate. Il dinosauro aveva inoltre denti piccoli, triangolari e seghettati. "La scoperta di questa specie è davvero importante per lo Zimbabwe e l'intera branca della paleontologia - commenta Michel Zondo, curatore di fossili del museo - l'esemplare è inoltre quasi completo, il che aggiunge valore al ritrovamento".

La scoperta del dinosauro è avvenuta grazie allo sforzo di capire come piante e animali siano stati influenzati dai cambiamenti climatici durante il Triassico, tra 252 milioni e 201 milioni di anni fa. "I dinosauri hanno iniziato a disperdersi in tutto il mondo in questo periodo", spiega Griffin, e i primi resti di dinosauro sono stati trovati generalmente in località che si trovavano alla stessa latitudine nel Triassico, in Sud America e in India. Dopo che Raath ha riportato fossili di un'età altrettanto precoce in Zimbabwe, i paleontologi sono andati alla ricerca di altri reperti, ottenendo più di quanto previsto. Durante una di queste spedizioni, Griffin ricorda di aver scoperto quello che si è rivelato essere il femore sinistro di un Mbiresaurus. "Il femore è una di quelle ossa distintive che si riconoscono subito come appartenenti a un dinosauro", afferma Griffin, "quindi, una volta estratto, sapevo di avere in mano il più antico dinosauro definitivo mai trovato in Africa".

All'epoca gran parte delle terre emerse del pianeta erano racchiuse nel supercontinente Pangea e lo Zimbabwe era più a sud e molto lontano dall'oceano. L'habitat locale sarebbe stato un luogo semiarido, con felci, equiseti e conifere che crescevano lungo i corsi d'acqua e i laghi, i cui sedimenti alla fine seppellirono lo Mbiresaurus.Il ritrovamento, al di là dell'età antichissima è importante perché aiuta a capire le dinamiche della dispersione dei dinosauri sulla Terra. Inserendo infatti lo Mbiresaurus nel più ampio schema di come questi animali si sono originati e diffusi nel mondo, i ricercatori sono giunti a uno scenario che suggerisce la presenza di forti barriere climatiche intorno all'equatore preistorico. Queste zone calde avrebbero temporaneamente impedito ai dinosauri di spostarsi attraverso la linea mediana della Terra. I dinosauri si sono originati e hanno iniziato a diversificarsi nelle zone meridionali di Pangea e hanno potuto spostarsi verso nord solo quando tali barriere si sono ridotte, portando a quelle che Griffin e i suoi colleghi propongono come fasi distinte di dispersione dei dinosauri nel mondo.

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