lunedì 3 luglio 2017
Paolo Villaggio è per tutti il ragioniere con il basco. Ma sul grande schermo è stato diretto da importanti registi, da Monicelli a Olmi fino a Fellini.
Paolo Villaggio in "il segreto del bosco vecchio" di Ermanno Olmi

Paolo Villaggio in "il segreto del bosco vecchio" di Ermanno Olmi

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Brancaleone alle crociate (1970)

Nel film di Mario Monicelli Paolo Villaggio è l'infido soldato alemanno Thorz.




Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972)


Paolo Villaggio ritrova Vittorio Gassman come compagno di set e come regista in una pellicola malinconica in cui entrambi sono dei poveri sbandati.



La voce della luna (1990)

Devono passare quasi venti anni per ritrovare Villaggio in un ruolo che non sia Fantozzi, Fracchia o un suo sostituito sotto altro nome in una commedia farsesca. E accade con il più sognatore tra i registi italiani. Nell'ultimo film di Federico Fellini è il paranoico prefetto Gonnella. Con lui c'è Roberto Benigni.





Io speriamo che ma la cavo (1992)

È Lina Wertmuller a dirigerlo nei panni di un maestro elementare nella fortunata trasposizione del libro di Marcello D'Orta.




Il segreto del bosco vecchio (1993)

Ermanno Olmi chiama Villaggio a interpretare il colonnello Sebastiano Procolo, intenzionato ad abbattere una foresta per ricavarne profitto, uscito dalla penna di Dino Buzzati.




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